Elezioni Thailandia, exit poll: opposizione prima, ma militari reggono

Mondo

Urne chiuse nel Paese dopo le prime elezioni legislative dal colpo di stato del 2014. L’opposizione sarebbe prima, ma la giunta militare guidata da Prayuth Chan-ocha potrebbe riuscire a formare un nuovo governo. Per risultati ufficiali circa 6 settimane. Affluenza alta

Urne chiuse in Thailandia dopo le prime elezioni legislative dal colpo di stato del 2014. Elezioni che, di fatto, rappresentano un referendum sull'operato della giunta militare del generale Prayuth Chan-ocha. Secondo i primi exit poll diffusi dai media locali, l’opposizione è prima ma i militari reggono. I primi risultati non ufficiali (con il 95% dei voti) saranno resi noti lunedì, come ha fatto sapere la commissione elettorale thailandese. Per l'ufficializzazione dei risultati, però, saranno necessarie sei settimane. L’affluenza dovrebbe essere stata alta, attorno all'80 per cento.

Opposizione prima, ma i militari reggono

Gli exit poll danno il Puea Thai dell'ex primo ministro Thaksin Shinawatra come primo partito, con 163 seggi sui 500 in palio. Il veicolo politico della giunta militare guidata da Prayuth Chan-ocha, Palang Pracharat, sarebbe secondo con 96 seggi, e potrebbe verosimilmente formare un governo in una coalizione con i Democratici (77 seggi) e il partito Bhumjai Thai (59), che prima del voto hanno segnalato la loro disponibilità a unirsi. La giunta militare ha bisogno di soli 126 seggi per assicurarsi l'elezione di un premier gradito, e probabilmente dello stesso Prayuth, dato che il Senato di 250 membri - interamente nominati dall'esercito - voterà insieme alla Camera di 500 deputati.

Le prime elezioni libere dal colpo di Stato militare del 2014

Come detto, queste elezioni sono le prime libere dal colpo di Stato militare del 2014. Il primo ministro Prayuth Cha-cha, capo dell'esercito che ha guidato il golpe, spera di prolungare la sua permanenza al potere dopo aver progettato un nuovo sistema politico che mira a soffocare l'influenza dei grandi partiti politici non allineati con i militari. Sono stati circa 51 milioni i thailandesi chiamati alle urne. I leader dei partiti politici civili hanno sollecitato un'alta affluenza, definendola il solo modo per far deragliare i piani di Prayuth.

Il re ha esortato a votare per "brave persone"

Alla vigilia del voto era intervenuto anche il re thailandese Vajiralongkorn che, in un inusuale messaggio diffuso da tutte le tv nazionali, ha esortato la popolazione a votare per "brave persone", sottolineando l'importanza della stabilità e dell'unità nazionale. "Preservare l'ordine e la pace nazionale dipende dal sostegno a brave persone, in modo che possano governare e impedire a cattive persone di conquistare il potere e creare instabilità", spiegava il comunicato della casa reale. La retorica delle “brave persone” è stata utilizzata massicciamente dalle forze armate e, in generale, dal blocco di potere ostile all'ex premier Thaksin Shinawatra: deposto nel 2006 da un colpo di Stato, è ancora estremamente popolare (specie nel popoloso nordest rurale), tanto che il suo partito Puea Thai era già alla vigilia il favorito nel voto. In Thailandia la monarchia è ufficialmente al di sopra della politica. Solo poche settimane fa un partito pro-Thaksin è stato sciolto dalla magistratura per aver osato candidare a premier la principessa Ubolratana, sorella di re Vajiralongkorn.

Mondo: I più letti