Xi Jinping in Europa con una delegazione di oltre 500 persone, prima tappa l'Italia

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Xi Jinping rimarrà in Italia fino al 24 marzo (Ansa)

Il presidente cinese visiterà il Vecchio Continente tra il 21 e il 26 marzo. La prima tappa sarà l’Italia, dove verrà formalizzato il bilaterale con Conte per la Via della Seta. Nel gruppo proveniente da Pechino anche un pool di giornalisti, operatori e fotografi

Visita ufficiale in Italia del presidente cinese Xi Jinping: arriverà giovedì 21 marzo e resterà fino al 24. Due le tappe previste: Roma e Palermo dove incontrerà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, e il premier Conte. Sarà accompagnato da una delegazione di oltre 500 persone: un centinaio della componente "stretta", tra ministri, uomini della sicurezza, medici e assistenti di vario tipo; 120 tra giornalisti, operatori e fotografi che si dovranno occupare della copertura mediatica dell’evento; e circa 300 partecipanti a tre forum congiunti che si terranno a Roma su business, cultura e investimenti. Gran parte della delegazione accompagnerà il presidente anche nelle due successive tappe della missione europea di Xi che, prima di tornare in Cina, si recherà anche a Montecarlo e in Francia.

Attesa la firma del bilaterale con Conte per la Via della Seta

I riflettori sono puntati soprattutto sull'accordo di principio sul progetto della Via della Seta, la cui firma è attesa sabato a Villa Madama. L’obiettivo, ha spiegato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Lu Kang in un breve comunicato diffuso dall'Agenzia Nuova Cina, è stabilire il perimetro di un'ambiziosa partnership fondata su scambi commerciali, investimenti e infrastrutture. 

Nessun bilaterale con Parigi

Quello di Xi Jinping è il primo viaggio all'estero dal termine della doppia sessione del Parlamento cinese ed è stato organizzato, spiegano da Pechino, dopo l’invito pervenuto da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del principe Alberto II di Monaco, e del presidente francese, Emmanuel Macron. Quest’ultimo nei giorni scorsi ha fatto sapere che la Francia non firmerà un accordo simile a quello italiano con la Cina. Parigi ritiene, infatti, che non si debbano disperdere le forze con accordi bilaterali ma che sia più efficace trattare con Pechino in blocco, su scala continentale. Posizione sostenuta anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.

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