Venezuela ancora al buio, la denuncia: 80 bimbi morti in ospedale. Ma i medici smentiscono

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(Getty Images)

A tre giorni dall'inizio del più grande blackout della storia, il Paese è in ginocchio. Il senatore Usa Rubio denuncia: bambini morti negli ospedali. Ma i dottori negano. Secondo un deputato oppositore, sono 21 finora i decessi segnalati in diverse zone del Paese

A tre giorni dall'inizio del più grande blackout della storia, il Venezuela è bloccato, senza mezzi di trasporto e provviste. L’assenza di elettricità ha causato anche decessi negli ospedali, a causa del mancato funzionamento dei macchinari, ma i medici venezuelani smentiscono che il numero dei morti sia di 296 persone e che 80 bambini siano deceduti in un ospedale di Maracaibo. La notizia era stata diffusa dal senatore repubblicano americano Marco Rubio, in un tweet, e viene ora smentita da Dianela Parra, presidente del Collegio di medici dello Stato di Zulia. Secondo José Manuel Olivares, deputato oppositore e medico, sono 21 finora i decessi segnalati in varie regioni del Paese. Il numero dei neonati non è noto. Intanto, a Caracas il governo Maduro annuncia la decisione di chiudere scuole e uffici e il leader dell'opposizione Juan Guaidó quella di chiedere lo stato emergenza in un Paese ormai a pezzi.

Il Paese economicamente in ginocchio

Il blackout che sta mettendo in ginocchio il Paese sudamericano è iniziato giovedì. Il presidente auto-proclamato Guaidó, che ha deciso di chiedere al Parlamento di dichiarare lo stato di emergenza nazionale, ha fornito una serie di dati in grado di delineare la drammatica situazione nel Paese: il blackout continua a lasciare al buio completo 16 stati del Venezuela, mentre altri sei hanno solo parzialmente l'energia elettrica. La totale assenza di elettricità è costata finora al settore privato, in un Paese già economicamente in ginocchio, 400 milioni di dollari.

Le rassicurazioni del presidente Maduro

Dal governo Maduro, però, continuano ad arrivare tweet rassicuranti: "Il governo bolivariano ha deciso di sospendere le lezioni e le attività lavorative lunedì 11 marzo - ha scritto il ministro della Comunicazione Jorge Rodriguez - per sconfiggere, con la forza della verità e della vita il brutale attacco terroristico contro il popolo. Insieme vinceremo". E poco dopo ha twittato Maduro, postando un video che lo riprende tranquillo e sicuro di sé mentre dà indicazioni ai governatori e li invita a mantenere la calma. "Continuiamo a lavorare per recuperare il sistema elettrico nazionale", scrive, assicurando che "la macabra strategia di portarci ad uno scontro fallirà. Vinceremo!"

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