Siria, Save the Children: 4 milioni di bambini conoscono solo guerra
MondoUn bambino su due ha bisogno di assistenza umanitaria, uno su tre è senza scuola e almeno 2,5 milioni sono sfollati all'interno del Paese. È quanto emerge da un nuovo report realizzato dall'organizzazione internazionale
In Siria ci sono quattro milioni di bambini che non conoscono altro se non la guerra, mentre sarebbero almeno due milioni e mezzo quelli sfollati all’interno del Paese. È quanto emerge da una nuova indagine di Save the Children, dal titolo "Un domani migliore: la voce dei bambini siriani" e realizzata nei governatorati di Idlib, Aleppo, al-Raqqa e al-Hassakeh, tra i più colpiti dal conflitto.
Bisogno di assistenza umanitaria
La guerra in Siria sta entrando ormai nel suo nono anno e dall’inizio del conflitto sono nati più di quattro milioni di bambini per i quali quella della guerra è quindi l'unica realtà. Più della metà dei bambini siriani inoltre ha bisogno di assistenza umanitaria, un terzo è senza scuola, mentre almeno 2,5 milioni sono senza casa. Dalle interviste ai minori realizzate da Save the Children è emerso che il 30% di loro non si sentirebbe al sicuro. Tra le problematiche principali individuate dall’indagine, oltre alla violenza del conflitto, ci sarebbero la separazione dalle famiglie o la perdita dei propri familiari, la distruzione delle abitazioni e delle infrastrutture, insieme alla mancanza di scuole e assistenza sanitaria. La povertà e la disoccupazione provocate dalla guerra hanno minato la stabilità dei nuclei familiari e forzato i ragazzi in età scolare a svolgere lavori pericolosi o a sposarsi molto giovani: il 65% delle bambine e ragazze afferma che i matrimoni precoci sono un problema molto serio nella propria comunità. Durante il conflitto, inoltre, sono aumentati i tassi di malnutrizione, malattia e disabilità. Tutti i bambini, infine, hanno sottolineato che uno dei loro timori principali è quello di crescere senza istruzione.
I desideri dei bambini
Il report rivela che i bambini e i ragazzi coinvolti nell'indagine di Save the Children hanno chiare aspettative nei confronti degli adulti di riferimento nel loro Paese: il 60% degli intervistati vorrebbe che si adoperassero per la fine del conflitto, che garantissero loro un'educazione (13,4%) o servizi sanitari (7,5%) e infine che si impegnassero per la ricostruzione del Paese (13%). In generale, i desideri dei bambini siriani sono comuni a quelli di tutti gli altri loro coetanei nel mondo: il 70% di loro desidera passare tempo con gli amici, l'86% vorrebbe andare bene a scuola, il 98% sogna di stare con i propri cari, mentre la quasi totalità (98%) vorrebbe vivere in un contesto di pace e privo di ogni forma di violenza. Non manca un appello alla comunità internazionale che secondo il 56% degli intervistati dovrebbe trovare soluzioni per la fine della guerra e per proteggerli, alleviare la loro povertà e sofferenza (13,4%), investire sulla ricostruzione del Paese (13%) e aiutare i rifugiati siriani a tornare a casa (7%).
L'appello di Save the Children
Save the Children si è rivolta ai delegati che parteciperanno alla terza Conferenza dei Paesi Donatori a Bruxelles perché si impegnino pubblicamente per sostenere una ripresa rapida della vita dei bambini in Siria. Le parti in conflitto e la comunità internazionale, secondo l’organizzazione, dovrebbero anche creare le condizioni necessarie per la pace e la protezione dei bambini, garantendo a tutti l'accesso ai servizi fondamentali di cui necessitano. "Tanti bambini in Siria non hanno avuto altro che la guerra - ha detto Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children Italia - quelli di cui abbiamo raccolto le testimonianze si sentono soli e insicuri, molti hanno perso la loro famiglia. Chi ha commesso queste gravi violazioni contro i bambini siriani durante il conflitto ne deve rispondere di fronte alla comunità internazionale".