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Usa, prima top gun rivela: “Stuprata da un superiore in aeronautica”

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Martha McSally, veterana e senatrice 52enne, in un’audizione al Senato americano ha raccontato di essere stata violentata in passato da alcuni colleghi, tra cui uno più alto in grado: “Non ho denunciato i miei aggressori perché non credevo nel sistema”

“Mi sono quasi separata dall'Air Force a 18 anni di servizio per la mia disperazione. Come molte vittime, ho sentito che il sistema mi stava stuprando di nuovo". Sono parole dure quelle usate da Martha McSally, 52 anni, prima top gun a volare in combattimento (in Iraq e Kuwait) e prima donna comandante di una squadra di caccia militari degli Stati Uniti, che durante un’audizione al Senato americano ha raccontato di essere stata violentata da alcuni colleghi dell'aeronautica, tra cui un suo superiore.

“Non ho denunciato perché non credevo nel sistema”

Martha McSally, veterana con 26 anni di servizio e oggi senatrice, è una delle tante donne soldato che ha testimoniato in un’udienza sugli sforzi dell'esercito per prevenire gli assalti sessuali e migliorare le risposte verso le vittime. "Sono rimasta in silenzio per molti anni, ma più tardi nella mia carriera, mentre l'esercito era alle prese con gli scandali, e le sue risposte erano completamente inadeguate, ho sentito la necessità di far conoscere ad alcune persone che anche io ero una sopravvissuta", ha spiegato. "Ero inorridita da come fosse gestito il mio tentativo di condividere generalmente le mie esperienze. Non ho denunciato i miei aggressori perché non credevo nel sistema, perché ero confusa e mi vergognavo”, ha aggiunto, parlando di mancate risposte delle forze armate e di molti comandanti che non hanno affrontato il problema della cattiva condotta sessuale.

“Sono state rovinate troppe vite”

McSally aveva già affrontato la questione della condizione delle donne nelle forze armate: nel 2001 aveva fatto causa al Pentagono contro l'obbligo per le donne soldato americane in Arabia Saudita di indossare un copricapo fuori dalla base, mentre lo scorso anno aveva già rivelato al Wall Street Journal che era stata abusata dal suo coach di atletica alla scuola superiore. Ieri, l’ex top gun ha di nuovo dipinto un ambiente nel quale le molestie e gli abusi sessuali erano diffusi e le vittime in gran parte soffrivano in silenzio. Per questo si è detta "grata" a tutte le donne che hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto per cambiare il sistema: "Abbiamo fatto molta strada per fermare le aggressioni sessuali nell'esercito ma abbiamo ancora molta strada da fare", ha ammonito, sottolineando che "sono stati persi troppi anni e sono state rovinate troppe vite".

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