Repubblica della Macedonia del Nord, ufficiale il nuovo nome del Paese

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Il governo di Skopje ha reso noto che oggi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato formalmente in vigore l'accordo con la Grecia del giugno 2018. Nella capitale issata anche la bandiera della Nato

Dopo gli scontri in piazza ad Atene e le tensioni dei giorni scorsi, la Macedonia ha ufficialmente cambiato oggi il suo nome: si chiamerà Repubblica della Macedonia del nord. Il governo di Skopje ha reso noto che oggi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato formalmente in vigore l'accordo di Prespo del giugno scorso sulla soluzione della disputa con la Grecia, insieme agli emendamenti costituzionali sul cambio di nome del Paese. Nel primo comunicato con il nuovo nome, il governo della Macedonia del nord assicura che nel giro di pochi giorni sarà completata la sostituzione di targhe, insegne e cartelli con il nuovo nome alle frontiere, agli aeroporti, sulle strade e autostrade, sugli edifici governativi e pubblici.

A Skopje issata la bandiera Nato

Sempre oggi, un altro evento storico è avvenuto a Skopje dove la bandiera della Nato è stata issata davanti alla sede del governo macedone. Il 6 febbraio scorso a Bruxelles i rappresentanti di tutti i 29 Paesi membri dell'Alleanza hanno firmato il protocollo di adesione del Paese balcanico alla Nato, che diverrà effettiva dopo la ratifica da parte dei parlamenti dei singoli stati aderenti. Il via libera all'ingresso nella Nato e all'avvio del negoziato di adesione di Skopje alla Ue è stato reso possibile dall'accordo raggiunto lo scorso giugno con la Grecia.

Il premier Zaev: "Nuova pagina della nostra storia"

Alla cerimonia odierna per la bandiera Nato, alla quale hanno assistito il capo dell'Ufficio Nato a Skopje Zoran Jankovic, esponenti del governo, parlamentari, ambasciatori stranieri, gli addetti militari dei Paesi Nato, è intervenuto il premier Zoran Zaev: "La bandiera della Nato non è solo un simbolo ma è una realtà. E' una nuova pagina della nostra storia. Cominciamo a costruire una società democratica di cittadini con uguali diritti, che mirano ad abbracciare i valori europei”.

Gli scontri ad Atene

Qualche settimana fa, migliaia di manifestanti si erano radunati all’esterno del Parlamento greco, ad Atene, per protestare contro l’accordo raggiunto con Skopje a giugno 2018. In Grecia si è sfiorata anche una crisi politica, con il premier Alexis Tsipras che è riuscito a incassare la fiducia del Parlamento dopo le dimissioni del ministro della Difesa Panos Kammenos, leader di un partito nazionalista in coalizione con Tsipras dal 2015, contrario all’accordo fra la Grecia e la Macedonia. Atene aveva contestato alla Macedonia, suo Paese vicino, per 27 anni, l'uso del nome perché la Grecia ha una sua provincia settentrionale con lo stesso nome, che nei tempi antichi era la culla dell'impero di Alessandro Magno.

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