New York, il MoMA chiude i battenti per 4 mesi per lavori di ristrutturazione

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Il museo newyorkese quest’anno celebrerà 90 anni (Getty Images)

Il Museum of Modern Art rimarrà chiuso dal 15 giugno al 21 ottobre, quando riaprirà con quasi 4mila metri quadrati in più e un itinerario di visita completamente rivoluzionato. Si stima che l'investimento totale superi i 400 milioni di dollari

A New York, il Museum of Modern Art, meglio conosciuto con il suo acronimo MoMa, rimarrà chiuso per quattro mesi per consentire la realizzazione di un ambizioso piano di ristrutturazione e ampliamento della struttura. Le porte del museo saranno chiuse il 15 giugno e riapriranno il 21 ottobre con poco meno di 4mila metri quadrati in più e un itinerario di visita completamente rivoluzionato. "Sostituiremo - ha detto il direttore, Glenn D. Lowry - l'abituale con l'inatteso". Si stima che l’investimento totale superi i 400 milioni di dollari.

Innovazione senza rinunciare alle "nostre radici"

Il museo newyorkese, che quest'anno celebrerà 90 anni dall'apertura, ogni anno viene visitato da quasi tre milioni di persone e può vantare alcuni dei più grandi capolavori della storia dell'arte come "Les Demoiselles d'Avignon" di Picasso e la "Notte Stellata" di van Gogh. Grazie al progetto di restauro e ampliamento, accanto a questi grandi capolavori, sarà dato maggiore spazio alle opere di artisti meno acclamati e alle donne. Inoltre nei quasi 4mila metri quadri in più verranno destinate sezioni al design, all'architettura, ai film e alle performance. Infine ogni sei-nove mesi il museo cambierà la selezione delle opere esposte nelle sue gallerie e attingerà dalle collezioni permanenti. In questo modo, accanto ai soliti pezzi celebri, i visitatori potranno ammirare artisti meno noti, come il nigeriano-americano Okwui Okpokwasili. Queste misure avranno come obiettivo di innovare la filosofia del museo, senza però "rinunciare alle nostre radici", come ha spiegato il presidente del board del MoMA Leon Black.

I donatori

La chiusura estiva del MoMA non rappresenta una novità assoluta. Già nel 2004, infatti, il museo aveva traslocato per due anni in uno spazio temporaneo nel Queens per la realizzazione del progetto del giapponese Yoshio Taniguchi. Una misura che, però, questa volta non sarà necessaria considerato il periodo di chiusura molto più breve. Il piano di ristrutturazione che entrerà nella fase operativa a giugno sarà firmato dallo studio Diller Scofidio + Renfro, e vedrà un'espansione delle gallerie verso ovest che incorporeranno i spazi ricavati con la controversa demolizione dell'American Folk Art Museum. I lavori saranno finanziati in gran parte da diverse donazioni tra cui quella da 100 milioni di dollari dell'impresario musicale David Geffen, e quella da 200 milioni di dollari della fondazione del miliardario David Rockefeller, che prima di morire era stato uno dei grandi benefattori del museo.

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