Il Pontefice ha detto di non aver ancora letto la lettera inviatagli da Nicolas Maduro, ma “vedremo come si può fare”. L'erede di Chavez ai microfoni di Sky TG24 aveva confermato di aver scritto a Bergoglio
Papa Francesco, sul volo di ritorno da Abu Dhabi, ha parlato anche della situazione in Venezuela, che sta vivendo una crisi istituzionale, specificando di non aver “ancora letto” la lettera inviatagli da Nicolas Maduro (CHI È), ma che "vedremo cosa si può fare”. Il Pontefice ha premesso che "una mediazione" della Santa Sede, che è solo "l'ultimo stadio delle cose che si possono fare, ce ne sono anche altre prima", potrà esserci "soltanto se ambedue le parti la chiedono. Questa è la condizione necessaria”. Ai microfoni di Sky TG24 il presidente del Venezuela aveva rilasciato un’intervista esclusiva nella quale confermava di aver scritto per chiedere un aiuto a Bergoglio.
“Piccoli passi per un dialogo”
Il Pontefice, ai giornalisti, ha ricordato che ”la mediazione tra Argentina e Cile fu un atto coraggioso di Giovanni Paolo II che evitò una guerra” e per facilitare una vicinanza tra una parte e l’altra e aprire un dialogo “ci sono piccoli passi, ultima è la mediazione. Si fa così in diplomazia. La Segreteria di Stato potrà spiegarvi tutti i passi che si fanno".
“Vedrò la lettera e vedrò cosa si può fare”
Francesco ha poi detto che la Santa Sede "in Venezuela è stata già presente nel dialogo gestito dall'ex premier spagnolo Zapatero. Lì è stato prodotto un topino, niente, fumo". Mentre sulla lettera inviatagli da Maduro ha spiegato che “vedrò cosa si può fare, ma la condizione iniziale sia che ambedue le parti lo chiedono. Noi siamo sempre disposti". Il Papa ha commentato che "è come quando la gente va dal parroco per problemi tra marito e moglie: occorre la volontà di entrambi". Il segreto per risolvere un problema, per Bergoglio sarebbe sempre in “ambedue le parti” e ribadisce il Pontefice la “riflessione prima di chiedere un facilitatore è sempre che lo vogliano ambedue le parti".