Venezuela, in migliaia in piazza per Guaidò. Trump sull'intervento militare: è un'opzione

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Il presidente dell’europarlamento ha criticato l’esecutivo per essersi messo di traverso al riconoscimento di Guaidò. “Schierati con un dittatore”. Il 7 febbraio si inaugura il Gruppo di contatto internazionale sul Venezuela

"Il veto italiano blocca l'Europa dal fare una scelta in favore della democrazia". È questa la critica che il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, rivolge all’esecutivo gialloverde dopo che l’Italia ha bloccato il possibile riconoscimento da parte dell'Unione Europea di Juan Guaidò. "Il parlamento europeo si è schierato dalla parte degli italiani che vivono lì, che ce lo chiedono. Cosa che il governo italiano invece non ha fatto schierandosi dalla parte di un efferato dittatore, vetero comunista che affama il popolo", ha detto Tajani. Dalla parte di Guaidò, invece, si è schierato oggi l'ambasciatore venezuelano in Iraq, divenendo il primo diplomatico a farlo. Intanto procede l’istituzione di un gruppo di contatto internazionale sul Venezuela, ideato dall’Ue lo scorso 31 gennaio insieme ad alcuni Paesi dell’America latina, mentre Trump non esclude la possibilità di un intervento militare: “È un’opzione”.

Trump: “Ho detto no a un incontro con Maduro”

In un’intervista alla Cbs, il presidente americano Donald Trump ha raccontato di aver rifiutato, negli scorsi mesi, un incontro richiesto da Nicolas Maduro. Il tycoon ha spiegato di aver detto di no "viste le cose terribili che stavano accadendo in Venezuela. Era il paese più ricco in quell'area del mondo, e ora guardate alla povertà".

La decisione dell'ambasciatore

Jonathan Velasco, ambasciatore del Venezuela in Iraq, ha annunciato di aver deciso di sostenere Guaidò quale legittimo presidente del suo Paese, divenendo così il primo diplomatico venezuelano a disconoscere la legittimità di Nicolas Maduro. In un video messaggio diffuso sui social media, di cui riferisce il quotidiano degli Emirati arabi in lingua inglese The National, Velasco, afferma che "l'Assemblea nazionale è l'unico potere della Repubblica che ha etica, legittimità e legalità".

Il Gruppo di contatto tra Ue e Sud America

Sul fronte internazionale, invece, l'Alto Rappresentante Ue Federica Mogherini e il presidente dell'Uruguay, Tabaré Vazquez hanno annunciato che "l'Uruguay e l'Unione europea ospiteranno giovedì 7 febbraio la riunione inaugurale del Gruppo di contatto internazionale sul Venezuela. L'incontro a Montevideo, si terrà a livello ministeriale". Il gruppo di contatto riunirà l'Ue e otto Stati membri (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito) e Paesi dell'America latina (Bolivia, Costarica, Ecuador e Uruguay). L’obiettivo è quello di contribuire a creare le condizioni per l'emergere di un processo politico e pacifico, consentendo ai venezuelani di determinare il proprio futuro, attraverso lo svolgimento di elezioni libere, trasparenti e credibili, in linea con la Costituzione del Paese.

Le manifestazioni in Venezuela

In Venezuela, intanto, decine di migliaia di persone hanno partecipato ieri alle più grandi manifestazioni contro il governo di Nicolás Maduro da quelle dello scorso 23 gennaio, quando Juan Guaidó si è autoproclamato presidente ad interim chiedendo nuove elezioni. Dal palco, il leader dell’opposizione ha annunciato ai suoi sostenitori l’arrivo di aiuti umanitari internazionali per fare fronte alla grave crisi umanitaria ed economica che nelle ultime settimane è ulteriormente peggiorata. Da parte sua, Maduro ha risposto organizzando delle contro-manifestazioni e chiedendo ai suoi sostenitori (interni ed esterni) di resistere insieme “alla assedio statunitense”.

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