Venezuela nel caos, a Caracas manifestazioni contrapposte per Guaidó e Maduro

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Nicolas Maduro (Getty)

Migliaia in piazza nella capitale per i due cortei. Il presidente ringrazia per la solidarietà che si è sollevata nel "mondo intero" e tra le città cita anche "Roma". Il sottosegretario agli Esteri Picchi: “Nessuna solidarietà"

Nel giorno in cui il Venezuela è sceso di nuovo in piazza, con due manifestazioni contrapposte che hanno riempito le strade di Caracas (LE FOTO), il presidente Nicolás Maduro ha detto grazie a "parlamentari, senatori, accademici, professori universitari, movimenti sindacali del mondo intero per la solidarietà che si è sollevata in tutto il mondo, a New York, a Boston, a Madrid, a Saragozza, Londra, Roma, in Argentina e Buenos Aires. Il mondo intero si è mobilitato per la solidarietà con il Venezuela e contro l'interventismo di Donald Trump", ha detto Maduro. "Un sostegno internazionale che ci permette di sconfiggere l'assedio a cui ci hanno sottoposto gli Stati Uniti". Alle dichiarazioni di Maduro ha risposto il sottosegretario agli Esteri in quota Lega Guglielmo Picchi: "Caro Nicolas Maduro lascia subito. Nessuna solidarietà da Roma. Non ti riconosciamo come presidente. Elezioni subito", ha scritto su Twitter.

Renzi: “Pagina infame della nostra politica estera”

L’ex premier Matteo Renzi accusa via Twitter: “Il dittatore Maduro ringrazia Roma per la solidarietà. Una pagina infame della politica estera italiana. Infame. L’Italia sta dalla parte della libertà e della democrazia, non dei dittatori”. "Il dittatore Maduro - ha twittato il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci - ringrazia anche l'Italia per la solidarietà. Chiedo al presidente Conte quale ministro o sottosegretario può averla data? La posizione del governo è sempre più imbarazzante”.

Il veto dell’Italia al riconoscimento di Guaidó

L'Italia ieri ha bloccato il possibile riconoscimento da parte dell'Unione Europea di Juan Guaidó come presidente a interim del Venezuela, dopo che gli altri Stati membri nella riunione informale dei ministri degli Esteri a Bucarest avevano trovato un accordo su una dichiarazione comune promossa dalla Svezia.

A Caracas manifestazioni contrapposte per Guaidó e Maduro

Nella capitale venezuelana, sabato 2 febbraio si sono fronteggiate due manifestazioni: una dell’opposizione, quindi pro-Guaidó, che ha chiesto nuove elezioni, l'altra filo-governativa che celebra i 20 anni della rivoluzione chavista. Il generale Francisco Yanez, passato dalla parte del leader del Parlamento, sostiene che è il momento che Maduro se ne vada. L'autoproclamato presidente Guaidó, nel suo discorso a La Mercedes, ha detto: "Oggi il Venezuela sorride, un sorriso che nasce dalla speranza che riusciremo a cambiare il Paese". Poi ha attaccato Maduro: "È rimasto completamente solo". Guaidó ha di nuovo chiesto alle Forze Armate di "pronunciarsi a favore della Costituzione, dell'assistenza umanitaria, del cambiamento, per la tua famiglia, il tuo paese e l'onore della Forza Armata nazionale".

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