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Asia Bibi, giudici confermano assoluzione: può lasciare il Pakistan

Mondo

La Corte Suprema conferma il verdetto dello scorso ottobre: la donna cristiana condannata a morte nel 2010 per blasfemia può lasciare il Paese, dov’è in pericolo di vita per le minacce ricevute dagli islamisti. "Asia e la sua famiglia sono pazzi di gioia" 

Asia Bibi ora è libera e può lasciare il Pakistan. La Corte Suprema, infatti, ha confermato l’assoluzione della donna cristiana condannata a morte nel 2010 per blasfemia e rilasciata lo scorso ottobre. La 47enne è pronta ad abbandonare il Pakistan: per placare le proteste degli islamisti, che l’avevano anche minacciata di morte, era stato deciso che venisse trattenuta nel Paese fino alla decisione dell'Alta Corte sul ricorso contro l'assoluzione. Ma la decisione è arrivata e la donna è libera di andare dove vuole. "Asia e la sua famiglia sono pazzi di gioia", ha commentato la giornalista francese Anne Isabelle Tollet.

La motivazione dei giudici

Il giudice Asif Saeed Khosa, presidente dei tre membri della Corte chiamati a rivedere il caso, ha spiegato che il firmatario del ricorso “non è stato in grado di individuare alcun errore nel verdetto della Corte Suprema che ha assolto Asia Bibi”. L'avvocato Ghulam Ikram, legale del ricorrente Qari Muhammad Salaam, durante l’udienza di aveva chiesto che a giudicare la richiesta fosse un tribunale più ampio che includesse anche religiosi islamici e ulema. Dura la risposta del presidente: "Il verdetto è stato emesso sulla base di testimonianze. Secondo l'Islam una persona dovrebbe essere punita anche se non è stata giudicata colpevole? Ci dimostri cosa c'è di sbagliato nel verdetto".

“Asia Bibi e la sua famiglia sono pazzi di gioia”

Soddisfazione per la decisione dei giudici è stata espressa dalle persone vicine ad Asia Bibi. In particolare da Anne Isabelle Tollet, la giornalista francese che nove anni fa, quando la donna fu condannata alla pena capitale per blasfemia, ha permesso al mondo di conoscere la sua storia. “Se l'ho sentita? Asia Bibi e la sua famiglia sono pazzi di gioia, è il caso di dirlo. Perché finalmente siamo alla fine di tutta questa storia", ha raccontato all’Agi Tollet. Ha confermato anche che Asia Bibi adesso lascerà il territorio pakistano "insieme alla sua famiglia”. “Per ragioni di sicurezza ignoriamo quale sia la sua destinazione, Francia o Canada...", ha spiegato. E ha aggiunto: “È una vittoria dopo nove anni di lotta, azioni, timori, speranze, scoraggiamento e tenacia: questa vittoria mostra che non ci si deve mai rassegnare di fronte alle persecuzioni e all'oscurantismo, all'intolleranza e all'ingiustizia". Secondo la giornalista, questa ulteriore decisione dei giudici è importante perché “ha mostrato agli islamisti che le loro richieste venivano prese in considerazione, ma che hanno vinto la libertà, la democrazia e la giustizia. È una vittoria per tutto il Paese”.

La storia di Asia Bibi

Il calvario della 47enne, cristiana e madre di 5 figli, è iniziato nel 2009. Mentre lavorava nei campi, c’è stata una discussione in cui Asia Bibi ha difeso il suo credo davanti ad alcune donne musulmane che hanno poi denunciato la donna all’imam del villaggio. Da lì l'inchiesta e poi la condanna a morte, nel 2010, da parte di un tribunale del Punjab, per profanazione del Corano. Una sentenza che ha scatenato sdegno in tutto il mondo: anche Papa Benedetto aveva chiesto la sua liberazione. Un ricorso contro il verdetto capitale è stato respinto nel 2014, ma la mobilitazione internazionale è riuscita a bloccare l'esecuzione della sentenza. Finché, lo scorso ottobre, è arrivata l'assoluzione e l'ordine di scarcerazione della Corte suprema. Dopo la bocciatura del ricorso contro quella sentenza, anche l’avvocato della donna, Saif-ul-Mulook, ha confermato che la sua cliente potrebbe "molto presto" lasciare il Pakistan.

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