La piattaforma è stata creata in occasione della GMG del 2019 a Panama. Ci sono varie sezioni, tra cui quella per poter pregare con il Pontefice: in più di 800mila lo hanno fatto questo mese
Il procedimento è quello che si fa normalmente per scaricare qualsiasi app per gli smartphone. Si digita il nome dell'applicazione, in questo caso Click to pray nello store, e ci si registra. È così che si accede nella rete mondiale di preghiera di Papa Francesco. Ci sono varie sezioni: «Prega con il Papa» dove ci sono le intenzioni mensili del Pontefice per le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa; «Prega ogni giorno» per facilitare la preghiera tre volte al giorno; «Prega in rete» che è uno spazio dove gli utenti (incluso Papa Francesco) possono condividere le loro preghiere e pregare gli uni per gli altri. Il profilo personale del Papa, invece, si trova cliccando sul pulsante «Papa Francesco» nella sezione «Prega in rete». Questa piattaforma ufficiale di preghiera è stata creata anche e soprattutto in occasione della Giornata mondiale della Gioventù 2019, a Panama dal 22 al 27 gennaio 2019. Include, specialmente per questo evento, una specifica sezione multimediale per la preghiera e la meditazione del Rosario per la Pace.
Quasi un milione di preghiere sul web questo mese
In più di 800mila hanno pregato insieme al Papa questo mese sul web. Oltre 40mila coloro che hanno espresso con un click un pensiero per l'intenzione del mese, l'evangelizzazione dei giovani, in particolare quelli del Sud America. I numeri spuntano subito, aprendo ciascuna pagina. Più di mille i fedeli della notte. Quasi 10mila nella mattina. C'è chi prega per i nipoti, chi per i figli, chi per il padre malato. In 6 lingue diverse, c'è spazio per tutti. I messaggi si leggono scorrendo con il dito, tra questi qualcuno è curioso: come ad esempio quello di Gerard, omosessuale che scrive dall'Olanda: in 10 pregano insieme a lui affinché possa trovare l'anima gemella.
I messaggi dei fedeli
Paul che si firma il Crociato cita date storiche come ad esempio quella della guerra di San Saba combattuta nel 1200, riferendosi alla conquista di Costantinopoli. Robert scrive che bisogna prendere Gerusalemme che -dice- appartiene ai Cristiani. Ed è a dir poco bizzarro, poi, come nel profilo personale di Papa Francesco trovino spazio per insinuarsi anche oppositori teologici che affollano i messaggi di preghiera ponendo, ad esempio, al Santo Padre questioni teologiche come quelle dei dubbi sulla seconda esortazione apostolica Amoris Laetitia posti a Papa Francesco da quattro cardinali. Discussione mai sopita che ora sbarca sul web. Camuffandosi tra le intenzioni e i propositi.