Theresa May si salva nel voto di fiducia dopo la sconfitta in Parlamento contro il suo accordo sulla Brexit. La premier ha ottenuto il via libera per 19 voti, 325 contro 306. I 118 conservatori ribelli e i 10 alleati unionisti nordirlandesi che 24 ore prima avevano votato contro il suo accordo, mandando l'esecutivo sotto di 230 voti e producendo una disfatta senza precedenti che nelle parole del leader del Labour avrebbe indotto alle dimissioni "qualunque altro primo ministro" del Regno, si sono riallineati.
Le reazioni dell’Ue
Da tutta Europa arrivano reazioni allarmate: Angela Merkel sottolinea che c'è ancora "tempo per trattare", ma spetta a Londra fare adesso "una proposta". "Mai il rischio di un no deal è stato così vicino", avverte tuttavia il capo negoziatore Michel Barnier, ricordando come ormai manchino solo 10 settimane al 29 marzo.
Nessuno dei 27 Paesi dell'Ue sembra voler ridiscutere l'accordo raggiunto a novembre, ha però sottolineato la stessa cancelliera tedesca. E se alcuni Paesi, tra cui l'Italia, non rinunciano a un approccio soft, da Parigi Macron assume un atteggiamento molto più fermo sullo stop a nuove trattative.
Theresa May: dialogo con le opposizioni
Theresa May non ha fornito indicazioni su come procederà dopo il voto. La premier ha annunciato l'avvio di un dialogo bipartisan con tutti i leader dei partiti di opposizione prima di tornare in aula lunedì per aggiornare i suoi piani. Ha insistito, tuttavia, sulla bontà del suo accordo, sul "dovere di attuare la Brexit" e sul no a un nuovo referendum. A Corbyn, che aveva comunque provato a sondarla sull'opzione gradita al Labour di rinegoziare con l'Ue la permanenza nell'unione doganale, ha risposto negativamente.
Jeremy Corbyn: levare l’opzione No Deal dal tavolo
Il leader dell'opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, da parte sua si è detto disposto a incontrare Theresa May sul dossier Brexit, dopo la sconfitta di misura della mozione di sfiducia presentata contro il governo stasera, ma ha chiesto alla premier Tory di "togliere dal tavolo" qualunque ipotesi di divorzio no deal dall'Ue. Anche il capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Ian Blackford, ha detto sì a un confronto "costruttivo" con May, pur ribadendo la differenza delle posizioni.