Israele, l'ex ministro Gonen Segev condannato a 11 anni per spionaggio

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L'ex ministro dell'Energia e delle Infrastrutture israeliano Gonen Segev (Getty Images)

A capo del dicastero dell'Energia e delle Infrastrutture dal 1995 al 1996, ha ammesso di essersi macchiato di "spionaggio aggravato" e di "aver inoltrato informazioni al nemico"

Gonen Segev, ex ministro israeliano dell'Energia e delle Infrastrutture, è stato condannato a undici anni di carcere per spionaggio in favore dell'Iran. Il politico, ex membro del partito di centro-destra ormai disciolto "Yeud", ha patteggiato la condanna ammettendo di essersi macchiato di "spionaggio aggravato" e di "aver inoltrato informazioni al nemico".

Evitata l’accusa di tradimento

Il patteggiamento di Segev è arrivato a seguito di un accordo, raggiunto dai suoi legali con la pubblica accusa, che è stato presentato al tribunale distrettuale di Gerusalemme per la convalida. La sentenza è attesa per l'11 febbraio al termine di un processo iniziato a luglio scorso. In questi mesi i difensori dell'ex ministro sono riusciti ad evitare al loro assistito la grave accusa di tradimento per la quale gli sarebbe stato inflitto l'ergastolo. Segev è accusato di aver fornito agli iraniani informazioni di intelligence relative, tra le altre cose, all'industria energetica israeliana, ai siti di sicurezza, agli edifici e in merito ai funzionari degli organismi politici e di sicurezza. In una prima fase, durante gli interrogatori, l'ex ministro si era difeso sostenendo di voler fare il doppio gioco: "Volevo ingannare gli iraniani e tornare in Israele da eroe".

Aveva già scontato tre anni di carcere per traffico di droga

In Israele Segev ha ricoperto la carica di ministro dell'Energia e delle Infrastrutture dal 1995 al 1996. Dal 2004, però, è caduto in disgrazia dopo essere stato condannato a tre anni di carcere per il tentativo di contrabbando di 32mila pasticche di ecstasy dai Paesi Bassi in Israele, usando un passaporto diplomatico. A suo carico anche una tentata frode con la carta di credito. Per quanto riguardo lo spionaggio, secondo Shin Bet, l'intelligence interna, Segev sarebbe stato reclutato da agenti iraniani nel 2012 attraverso l'ambasciata di Teheran in Nigeria, Paese dove si è recato per svolgere attività medica a seguito della revoca della licenza in Israele. Le accuse avanzate dall'intelligence, nel maggio del 2018, hanno spinto le autorità della Guinea equatoriale a consegnarlo alla polizia israeliana.

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