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Migranti, Sea Watch autorizzata a entrare nelle acque maltesi. È in mare da 12 giorni

Mondo
Un migrante a bordo della Sea Watch (Foto Ansa)

La nave, in mare da 12 giorni con 32 persone a bordo, può cercare riparo ma non attraccare. Le condizioni di chi si trova a bordo stavano peggiorando a causa del clima sempre più difficile e delle scorte che si stanno esaurendo

La nave della ong Sea Watch, da 12 giorni in mare con a bordo  32 migranti da loro soccorsi al largo della Libia, è stata autorizzata a entrare nelle acque territoriali di Malta per cercare riparo, ma non per attraccare. L'autorizzazione è stata concessa dopo che l'equipe medica sulla nave ha riferito che le condizioni di salute delle persone a bordo si stanno deteriorando. Secondo quanto riferisce il Malta Today, la stessa autorizzazione è stata concessa alla Sea Eye, che trasporta 17 migranti soccorsi in mare dal 29 dicembre. Negli ultimi giorni sono stati numerosi gli appelli affinché alle due navi sia permesso di attraccare in un porto sicuro. Su Twitter uno degli hashtag più utilizzati è #apriteiporti, che accompagna numerosi post per chiedere che alle due imbarcazioni sia consentito di far sbarcare i migranti soccorsi. Un altro appello è arrivato dal presidente del Pd Matteo Orfini, che in una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte scrive: “Se sceglierà di mantenere i porti chiusi, lei sarà artefice di una barbarie”. E Medici senza frontiere chiede con urgenza "una soluzione rapida" (LO SPECIALE MIGRANTI).

Sea Watch: "Nessuno potrà dire che non lo sapeva"

Da diversi giorni Sea Watch chiede di poter sbarcare i migranti in un porto sicuro: “Dodici giorni in mare e le scorte si esauriranno rapidamente mentre il clima peggiora”, ha affermato oggi l’ong tedesca. I vari Stati dell'Ue rimpallano le proprie responsabilità, finora non abbiamo ricevuto alcun porto dover poter attraccare. Secondo noi la soluzione più auspicabile sarebbe lo sbarco a Malta, in attesa poi di una ricollocazione dei migranti in Europa". Su Twitter, Sea Watch ha ribadito che le condizioni delle persone a bordo, già provate, stanno via via peggiorando, a causa delle cattive condizioni meteo e dei numerosi giorni passati in mare: “Nessuno potrà dire che non lo sapeva: a causa della lunga permanenza a bordo con cattive condizioni meteo, molti degli ospiti soffrono di forte mal di mare. Per una persona malnutrita e indebolita, la conseguente disidratazione può mettere a repentaglio la sua condizione”.

Msf: "Necessaria soluzione rapida"

Un altro appello arriva da Medici senza frontiere: “49 uomini, donne, bambini in mare senza #portosicuro dove sbarcare, è disumano!”, scrive l’ong su Twitter. Sappiamo cosa significa per persone vulnerabili affrontare questo tipo di viaggio. Il meteo peggiora, è sempre più freddo. Serve una soluzione". Ruggero Giuliani, medico e vicepresidente di Msf , aggiunge: "Con le condizioni meteo in peggioramento e considerando le rigide temperature invernali - prosegue -, è necessario trovare una soluzione rapida. Facciamo appello alla società civile italiana, affinché alzi la voce su questa situazione inaccettabile e sulla richiesta di politiche più umane che allevino le sofferenze delle persone. Chi fugge ha bisogno di protezione. La tutela della vita - conclude Giuliani - delle persone al primo posto, poi i dibattiti politici su chi accoglie".

Orfini scrive lettera a Conte

Nella sua lettera al premier Conte, Orfini scrive che i migranti a bordo delle due navi “non hanno alcuna colpa se non quella di sbarcare dalla fame e dalla guerra. Altri paesi - sottolinea il presidente del Pd - hanno già dato la disponibilità ad accoglierli. Ma urge l'individuazione di un porto più vicino e sicuro”.  Rivolgendosi direttamente a Conte, Orfini scrive: “È lei il Presidente del Consiglio. Lei, non i suoi vice. Ed è lei che oggi ha la responsabilità di scegliere. Le chiedo formalmente a nome del Partito Democratico di aprire i porti e accogliere quelle due navi. Farlo non è un atto discrezionale, non sta al suo buon cuore. Farlo è un atto conseguente ai valori della nostra Costituzione".

Oim: Spagna primo Paese di ingresso del Mediterraneo nel 2018

Intanto, l'Organizzazione Mondiale per i Migranti (Oim) ha diffuso nuovi dati sulla rotta dei migranti attraverso il Mediterraneo: la Spagna è stato il primo paese di sbarco nel 2018, con 57.250 gli immigrati arrivati via mare dall'Africa. Una cifra doppia rispetto al 2017. Oltre a quelli sbarcati, 769 sono morti nella traversata. Il numero di morti è triplo rispetto ai 223 morti nel 2017. La Spagna, riferisce l'organizzazione, è diventata la porta principale dell'immigrazione irregolare che arriva dall'Africa, davanti all'Italia, alla Grecia, a Cipro e Malta. Il balzo in avanti è dovuto alla politica dei porti chiusi di Italia e Malta e la chiusura della rotta dalla Turchia alla Grecia. La maggioranza degli immigrati che arrivano in Spagna hanno come destinazione altri Paesi europei e verranno rimandati nei Paesi d'origine, che sono, per la maggior parte, Marocco, Guinea e Mali.

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