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Nuova Zelanda, 50mila mucche abbattute per debellare mycoplasma bovis

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Il piano prevede l'abbattimento di 100 mila mucche, metà delle quali sono già state soppresse (foto: archivio Getty Images)

L'infezione causata da questo batterio comporta gravi conseguenze per gli animali, mentre non presenterebbe rischi per gli esseri umani

Il governo neozelandese ha fatto abbattere 50mila mucche, mentre altre 50 mila attendono la stessa sorte, nel tentativo di debellare la malattia bovina Mycoplasma bovis. Il numero crescente di casi sospetti negli allevamenti ha, infatti, spinto il Paese ad adottare una strategia inedita: un'eliminazione di massa parzialmente finanziata dal denaro pubblico.

Nessun rischio per gli esseri umani

L'infezione da Mycoplasma bovis è una patologia provocata dal batterio omonimo che può comportare aborti e polmoniti negli animali. Non presenterebbe, invece, rischi agli esseri umani e alla sicurezza del latte e della carne. Attualmente, in Nuova Zelanda, sarebbero circa 32 gli allevamenti considerati infetti. Altri 51 sono stati risanati e sono stati pagati risarcimenti agli allevatori pari a 20,4 milioni di euro. Il piano del governo prevedeva inizialmente la soppressione di circa 126mila capi ma, stando agli ultimi dati, il totale ammonterebbe a 100mila unità, metà delle quali sono già state abbattute. I test, in ogni caso, dovrebbero proseguire fino al 2025.

Il piano del governo sembra funzionare

Per il momento, il piano del governo neozelandese sembra stia portando risultati confortanti. "In questa fase - ha detto la prima ministra Jacinda Ardern - abbiamo fiducia che l'approccio adottato per eliminare la malattia sia quello giusto e restiamo impegnati a continuare". Secondo un gruppo di consulenza tecnica, "è stato compiuto un progresso sostanziale" da quando è stata avviata questa strategia di intervento lo scorso maggio. Se il piano del governo riuscisse, la Nuova Zelanda sarebbe il primo Paese ad eliminare la patologia da Mycoplasma bovis.

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