Francia, moratoria su aumento tasse carburanti. Gilet gialli non accettano offerte governo

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Il portavoce del movimento rifiuta l'offerta del governo: "Sabato di nuovo in piazza". In serata Trump ritwitta: "L'America sta avendo un boom, l'Europa sta bruciando. 'Vogliamo Trump' dovrebbe essere cantato nelle strade di Parigi"

La Francia cede ai gilet gialli ma il movimento rifiuta l'offerta di un accordo. "Bisognerebbe essere sordi o ciechi per non vedere o sentire" la collera dei francesi, "ne misuro la forza e la gravità", ha detto il premier francese Edouard Philippe nel messaggio ufficiale alla nazione per placare la rabbia dei gilet gialli (CHI SONO), in cui conferma la moratoria di 6 mesi dell'aumento delle accise sul carburante e chiede lo stop delle violenze. "Nessuna tassa merita di mettere in pericolo l'unità della nazione", ha aggiunto Philippe. Il primo ministro ha annunciato anche la sospensione di "tre misure fiscali". E aggiunge: "Tariffe di elettricità e gas non aumenteranno questo inverno" (LE FOTO DEGLI SCONTRI). Ma i portavoce dei gilet gialli non accettano l'offerta governativa per evitare ulteriori proteste. Eric Drouet, da molti considerato l'iniziatore del movimento, ha dichiarato a Bfm-TV che sabato manifesterà di nuovo: "E' l'unico modo per mostrare che la maggior parte dei gilet gialli non è assolutamente d'accordo con le misure annunciate, e che continueremo fin quando non ci sarà un vero cambiamento". E dagli Usa il presidente Trump retwitta un post polemico del movimento studentesco. 

Philippe: "Momento del dialogo ma non accetto violenze"

Durante il suo discorso alla nazione, il primo ministro ha aggiunto: "Il governo non accetta le violenze contro le forze dell'ordine, i monumenti nazionali, gli edifici pubblici, i negozi. Voglio dire nel modo più chiaro che gli autori di questi atti sono ricercati e saranno puniti. Se sabato ci sarà una nuova manifestazione - ha affermato Philippe - va dichiarata e svolta nella calma. Il governo farà tutto il possibile per far rispettare la legge e l'ordine pubblico". Poi parole di conciliazione nei confronti dei manifestanti: "È arrivato il tempo del dialogo. Sono convinto che quando metti dei francesi di buona volontà intorno a un tavolo si possono trovare delle soluzioni. È quello che vi propongo di fare".

Moratoria, potrebbe non bastare

La moratoria era una delle condizioni del movimento di protesta per avviare un dialogo, annunciato per oggi ma poi annullato per il rifiuto dei portavoce "moderati" di recarsi a palazzo Matignon dopo le minacce di morte ricevute da elementi più radicali. Tuttavia, uno dei portavoce dei gilet gialli, Benjamin Cauchy, aveva subito avvertito: "Non basterà certo una moratoria ad addormentarci - ha detto ai microfoni di France Info - le nostre rivendicazioni sono molto più ampie. Vogliamo gli stati generali della fiscalità e la rivalutazione degli stipendi, oltre a un vero elettroshock politico sulla rappresentatività dei cittadini".

Trump rilancia tweet incendiario

Dagli Usa, il presidente Trump ha ritwittato un post incendiario di Charly Kirk, fondatore e presidente del movimento studentesco conservatore Tpusa: "Nella Francia socialista ci sono tumulti perché la sinistra radicale aumenta le tasse. L'America sta avendo un boom, l'Europa sta bruciando. Vogliono nascondere la ribellione della middle class contro il marxismo culturale. 'Vogliamo Trump' dovrebbe essere cantato nelle strade di Parigi", scrive Kirk nel tweet.

Annullata la partita del Paris Saint Germain

Intanto, visto che era prevista nello stesso giorno di una possibile nuova mobilitazione dei gilet gialli a Parigi, la partita di sabato prossimo tra Paris Saint-Germain (Psg) e Montpellier è stata rinviata "su richiesta della prefettura di polizia": è quanto annunciato oggi dalla Lega Calcio francese, che non precisa però i motivi del rinvio.

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