Il ritorno della partita tra River e Boca, annullata dopo gli scontri dello scorso 26 novembre, si giocherà al Santiago Bernabeu il prossimo 9 dicembre. Quasi tutti pieni i collegamenti dall’Argentina. Si temono violenze di gruppi organizzati di ultrà
"Tutti i voli in partenza nei prossimi giorni dall'Argentina per Madrid sono al completo. E sono in via di esaurimento anche quelli da Lima, San Paolo e Montevideo". A dirlo è Ramon Puerta, ambasciatore dell'Argentina in Spagna, dove domenica 9 dicembre, al Santiago Bernabeu di Madrid, si giocherà la finale di ritorno della Libertadores tra River e Boca, rinviata dopo che lo scorso 24 novembre i tifosi dei “Millionarios” hanno assaltato il pullman della squadra avversaria ferendo anche alcuni giocatori. Tuttavia c’è ancora il rischio Barras Bravas, l’equivalente degli ultrà, visto che anche gruppi dei tifosi più violenti sarebbero in partenza per la capitale spagnola, "ma di questo si occuperanno le forze dell'ordine di qui - ha sottolineato Puerta - che lavorano molto bene su questo fronte".
Il River farà ricorso contro lo spostamento a Madrid e le sanzioni
Ed è stato proprio a causa degli scontri che si è deciso che l'ultimo atto del “Super Clasico” d'Argentina, ovvero la Champions sudamericana, si giocherà lontano da Buenos Aires. Ma le due squadre non sono d’accordo con la soluzione soluzione trovata dalla confederazione calcistica sudamericana (Conmebol) in accordo con la Fifa e le autorità iberiche. Il River ha deciso di tentare il tutto per tutto facendo ricorso: ''Presenteremo le argomentazioni giuridiche e i ricorsi relativi alla decisione assunta dalla Conmebol - annuncia il club argentino sul suo profilo Twitter - in merito al cambio di sede disposto per la finale della Coppa Libertadores, alla sanzione economica e alla chiusura dell'impianto per due partite". Per gli incidenti del 24 novembre, infatti, la confederazione sudamericana ha sanzionato i “Millionarios”: le prossime due partite internazionali al Monumental si dovranno disputare senza pubblico e inoltre il club è stato sanzionato con una multa di 400.000 dollari.
Respinta la richiesta del Boca di una vittoria a tavolino
Il Boca, dal canto suo, non è contrario al fatto che la partita sia a Madrid ma avrebbe voluto proprio annullare il match dopo gli scontri e le intimidazioni subite: il club di Tevez ha già chiesto ufficialmente che il ritorno del Clasico non venga giocato, ritenendo di meritare la vittoria a tavolino, ma la richiesta è stata rigettata dalla Commissione Disciplinare. E così, anche gli “Xeneizes” hanno annunciato l'intenzione di appellarsi al Tas di Losanna, ma il tempo è poco e i voli sono già pieni.
In tilt i centralini della federcalcio spagnola
Infatti, ha spiegato Puerta, in poche ore tutti i voli in partenza da Buenos Aires per la Spagna fino a sabato prossimo, 8 dicembre, sono andati esauriti, e sta per succedere lo stesso per quelli verso Madrid in partenza da Lima, San Paolo e Montevideo: “Vedremo le strade di Madrid piene di argentini, e il Bernabeu si rivelerà piccolo per la quantità di gente che ci sarà". Intanto, i centralini della federcalcio spagnola oggi sono andati in tilt per la mole di telefonate ricevute da chi voleva informazioni sui biglietti di River-Boca.
Maradona contro la federcalcio argentina: “Non siamo tutti ricchi come Macri”
Uno dei più contrari al fatto che la finale di ritorno si giochi a Madrid e un ex calciatore argentino doc, Diego Armando Maradona, che ha attaccato la federazione sudamericana: "Sai quanto costa questa decisione? Non siamo tutti ricchi come Macri (il presidente argentino ndr). Potevano aumentare la sicurezza e giocarla sul campo del Velez - ha tuonato l'ex Pibe de Oro - Ma cosa caz..o devo fare se voglio vedere la partita? Devo davvero prendere la mia famiglia e partire per Madrid? C'è gente che ha un ruolo per il quale non è capace. Non mi dite che il Chiqui Tapia (presidente della federcalcio argentina ndr), grasso com'è, può parlare di calcio".