Kenia, il capo della polizia: "Silvia Romano è viva". Identificati tre sospetti

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"Si trova nella foresta, abbiamo la localizzazione e le impronte", ha detto Mwivanda citato da Repubblica. "Dovremmo essere in grado di trovare la giovane italiana nel più breve tempo possibile", aggiunge l’ispettore di polizia alla stampa kenyota

La polizia del Kenya non ha dubbi: Silvia Romano (CHI E'), la giovane volontaria italiana rapita il 20 novembre nel villaggio di Chakama, a un'ottantina di km dalla località balneare di Malindi, è viva. "Si trova nella foresta, in mano a tre degli assalitori. Gli altri cinque sono scappati e ne abbiamo perse le tracce. Di lei invece abbiamo la localizzazione e le impronte", dice a Repubblica Noah Mwivanda, comandante regionale della polizia di tutta la regione costiera. "Siamo ottimisti sul fatto che dovremmo essere in grado di trovare Silvia Romano nel più breve tempo possibile" ha annunciato l’ispettore di polizia Joseph Boinett, conversando con i giornalisti, come riporta il quotidiano keniota Daily Nation.

Identificati tre sospetti

La polizia ha inoltre affermato di aver identificato tre sospetti ed ha deciso di offrire una ricompensa pari all'equivalente di circa diecimila dollari a chiunque fornirà informazioni che portino al loro arresto. Il team impegnato nelle operazioni di ricerca - che assicura "il massimo impegno per salvare la ragazza e arrestare i rapitori" - si è concentrato su Ibrahim Adan Omar, Yusuf Kuno Adan e Said Adan Abdi, ritenuti tutte e tre "armati e pericolosi". In una dichiarazione stampa si invita la popolazione "a informare la più vicina stazione di polizia in caso di avvistamento". Gli investigatori hanno oltre confermato di aver sequestrato due motociclette utilizzate dal commando durante il rapimento. I proprietari dei mezzi sono stati identificati in Moses Suleiman Mbogo e Joseph Bakuna Kazungu e sono tenuti "a presentarsi immediatamente alla più vicina stazione di polizia". 

C'è ottimismo

A incoraggiare la polizia, e ad aiutare la caccia condotta di concerto con esercito e rangers forestali, è il "significativo sostegno" della popolazione locale, "vitale" per un auspicato successo dell'operazione di salvataggio, ha detto l’ispettore di polizia Boinett. E' stata infatti la testimonianza di un residente nel villaggio ci Chakama a indirizzare gli agenti verso i tre sospettati. Quello di Silvia, che accudiva bambini organi e disagiati per la onlus Africa Milele di fano, è il primo sequestro di uno straniero dal 2012. 

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