La Giordania rivede il trattato di pace con Israele

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Proteste davanti all'ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania (Foto Archivio Getty)

La monarchia guidata da re Abdallah II non intende rinnovare una parte dell'accordo stipulato nel 1994: riguarda alcune aree agricole al confine che tornerebbero sotto la sovranità di Amman. La decisione rende sempre più tese le relazioni tra i due Paesi

La Giordania non intende rinnovare una parte del Trattato di Pace con Israele del 1994, in scadenza il prossimo anno: in particolare l’intesa su due terreni al confine, dati in affitto a Tel Aviv per 25 anni. Una mossa annunciata a sorpresa nella serata di domenica 21 ottobre da re Abdallah II e tesa, ha spiegato il monarca, a ripristinare la "completa sovranità" del Regno hashemita sui suoi territori. L'annuncio ha destato preoccupazione in Israele, visto che il Trattato è una pietra miliare della pace in Medio Oriente assieme a quello con l'Egitto. Il premier Benjamin Netanyahu ha subito detto che Israele intende avviare "trattative con la Giordania per verificare la possibilità di un'estensione delle intese esistenti" che fanno parte di un Trattato "importante e prezioso per entrambi i Paesi".

Intesa riguarda due aree agricole al confine

La disdetta di Amman riguarda l'affitto di due aree agricole di confine tra Giordania e Israele, occupate dagli israeliani dopo la Guerra dei sei giorni, nel 1967: la prima (Baqura, in arabo, Naharaym in ebraico) si trova vicino al lago di Tiberiade, nel nord. Proprio qui nel 1997 si consumò un attentato ad opera di un soldato giordano che sparò su un gruppo di studentesse israeliane uccidendone sette. Fu lo stesso re Hussein, padre di Abdallah, a recarsi in Israele per porgere le proprie condoglianze ai familiari. La seconda area, al-Ghamr in arabo, Zofar in ebraico, si trova a sud nel deserto del Neghev. Aree intensamente coltivate da Israele e che ora, se non si rinnoverà l'intesa, dovranno tornare alla Giordania.

Relazioni tese

Eyal Blum, capo del Consiglio regionale dell'Arava nel Neghev, dove si trova al-Ghamr/Zofar, ha detto che la richiesta giordana danneggerà circa 30 agricoltori israeliani, che perderanno circa 250 acri di terra. Per alcuni commentatori la vicenda è lo specchio delle relazioni sempre più tese tra i due Paesi negli ultimi tempi. "La nostra priorità in questi ambiti regionali - ha detto Abdallah - è quella di proteggere i nostri interessi e fare ciò che è necessario per la Giordania e i giordani".

Le proteste in Giordania

In queste ultime settimane è aumentata la pressione pubblica sul re per rompere l'intesa che scade il prossimo anno e circa 80 deputati hanno anche firmato una lettera per chiedere ad Abdallah di non procedere nel rinnovo. Venerdì scorso, hanno inoltre ricordato i media israeliani, ad Amman si è svolta una manifestazione affinché la Giordania rivendicasse piena sovranità su tutti i suoi territori: alcuni dei dimostranti hanno anche chiesto che ad essere cancellati non fossero solo i punti in questione ma l'intero Trattato di Pace.

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