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Cannabis legale in Canada, via libera alle vendite

Mondo
In Canada sono spuntate bandiere ritoccate con una foglia di marijuana al posto di quella d'acero (Getty)

Cade il divieto anche per l'uso ricreativo. La legge era stata approvata dal parlamento nel giugno scorso. Il primo acquisto nell’isola di Terranova

Vendita e consumo a scopo ricreativo di marijuana sono diventati legali in Canada: il paese è il secondo al mondo, dopo l'Uruguay, a legalizzare pienamente la cannabis. La legge era stata approvata lo scorso 20 giugno dal parlamento canadese e da oggi è entrata ufficialmente in vigore. In Canada la marijuana era proibita dal 1923, anche se dal 2001 era possibile utilizzarla per finalità terapeutiche. Le aspettative parlano di un possibile giro di affari in Canada di 8 miliardi di dollari all’anno, circa 7 miliardi di euro, grazie agli effetti della legalizzazione.

Il primo acquisto nell’isola di Terranova

La Bbc ha riferito che poco dopo la mezzanotte, ora locale, nell'isola di Terranova, è stato fatto il primo acquisto legale di cannabis per uso ricreativo, in un centro dove si era formata una coda di centinaia di persone in attesa di fare altrettanto.

Cosa prevede la riforma

La legge si ispira alla normativa in vigore in diversi Stati Usa e in Uruguay. Il testo sancisce il diritto dei cittadini maggiorenni di comprare fino a 30 grammi di sostanze psicotrope e la facoltà di coltivare in casa propria fino a quattro piante di marijuana (massimo un metro di altezza). Ogni provincia canadese potrà adottare norme più o meno restrittive sulle vendite. In Alberta, la marijuana si potrà acquistare in circa 200 negozi che hanno ricevuto la licenza, mentre in Ontario la vendita sarà gestita direttamente dallo Stato, che aprirà 40 negozi. Resta il divieto di vendita tra privati ma si potrà condividerla gratuitamente con chiunque. Si potrà fumare in casa propria ma non in macchina. Altre norme vietano alle compagnie attive nel nuovo business di commissionare spot pubblicitari. Le celebrità e gli sportivi non potranno sponsorizzare marchi riconducibili al commercio della cannabis. E per il primo anno non si potranno vendere prodotti derivati della marijuana.

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