Collisione navi Corsica, l'onda nera al largo di Savona

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Le due navi che si sono scontrate (Ansa)

La macchia di idrocarburi dispersa dopo l'incidente del 7 ottobre è arrivata a 14 miglia dal litorale ligure per poi allontanarsi verso sud-ovest. Ieri sera le imbarcazioni si sono disincagliate. Greenpeace: carburante si è espanso per oltre 100 kmq

È arrivata a 14 miglia dalle coste savonesi, per poi allontanarsi verso sud-ovest, la macchia di idrocarburi dispersa in mare dopo lo scontro, avvenuto il 7 ottobre, tra il portacontainer Virginia e il traghetto Ulysses al largo della Corsica. E continua quindi anche il monitoraggio da parte delle autorità italiane, presenti nella zona con tre mezzi della Castalia pronti a intervenire per disinquinare l’area. Intanto ieri sera, verso le 21.30, le due imbarcazioni si sono disincagliate grazie al moto ondoso e ora, nonostante l'approdo più vicino sia Livorno, dovrebbero essere portate in Francia, forse a Marsiglia. La Nave Peluso, rientrata per l'emergenza, scorterà la portacontainer battente bandiera cipriota. E proseguono le operazioni per contenere il danno ambientale, con Greenpeace che ha detto che gli idrocarburi fuoriusciti nell’incidente si stanno espandendo nell'area nota come Santuario dei Cetacei per circa 100 kmq. (LO SPECIALE UN MARE DA SALVARE)

La macchia continua a non interessare Italia

Sotto il coordinamento delle autorità francesi e seguendo il piano internazionale d'intervento antinquinamento "Ramogepol", continuano quindi per conto del ministero dell'Ambiente le attività di monitoraggio dell'inquinamento provocato dalla collisione. Sono impegnati mezzi aerei e navali della Guardia Costiera italiana e i mezzi Castalia per le attività di contenimento e bonifica. Il comando generale delle Capitanerie di porto ha fatto sapere che "nonostante le attuali condizioni meteomarine risultino in peggioramento, la macchia, al momento, non interessa le acque di responsabilità italiana" (L'ALLARME DEL WWF).

Le indicazioni della Direzione marittima

La Direzione Marittima di Genova ha inoltre emanato in maniera preventiva una diffida ai comandanti e agli armatori delle navi, al fine di "adottare senza ritardo ogni misura atta a prevenire ogni rischio ambientale in un'area di particolare interesse, dove risiede la zona di protezione ecologica e il Santuario dei Cetacei, denominato Pelagos". Analoghi provvedimenti preventivi, riferisce la Guardia costiera, verranno adottati dalle Direzioni marittime di Livorno ed Olbia, Comandi regionali prossimi all'area attualmente interessata dall'inquinamento.

L’incidente

L'incidente è avvenuto il 7 ottobre a circa trenta chilometri a nord ovest di Capo Corso, in un'area di mare compresa fra Liguria, Corsica e Costa Azzurra e chiamata Santuario dei Cetacei. Le immagini satellitari mostrano che la zona interessata dallo sversamento è passata dai circa 88 chilometri quadrati dell’8 ottobre ai 104 chilometri quadrati del 9 ottobre. Le autorità francesi hanno parlato di onda nera "sotto controllo". Ma sarebbero comunque già state rilasciate centinaia di tonnellate di combustibile Ifo (Intermediate Fuel Oil).

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