Caso Regeni, Fico ad Al Sisi: “Vogliamo passi avanti in tempi brevi”

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Fico durante la sua visita al Cairo

“Sono qui perché siamo a punto di stallo”, ha detto il presidente della Camera incontrando al Cairo il capo di Stato egiziano. Ha spinto perché “ci siano soluzioni immediate e inizi un vero processo”. Da Al Sisi "istruzioni per eliminare ogni ostacolo alle inchieste"

“Noi vogliamo passi avanti nel caso di Giulio Regeni, in tempi rapidi e non in tempi biblici”. Il presidente della Camera Roberto Fico ha incontrato al Cairo il capo di Stato egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. “C'è stato solo un punto all'ordine del giorno, che è la questione di Giulio Regeni (CHI ERA)”, ha detto Fico. “Ci ho tenuto molto a dire al presidente Al-Sisi”, ha aggiunto, che “non arretreremo mai” sulla ricerca della “verità definitiva” e sull’esigenza di “prendere gli uccisori” del ricercatore friulano e svelare “tutto il sistema che si muoveva dietro gli esecutori materiali”. “Sono venuto qui – ha detto ancora Fico – perché siamo a un punto di stallo”.

Da Al Sisi "istruzioni per eliminare ogni ostacolo alle inchieste"

Dopo l'incontro, la presidenza egiziana ha diffuso un comunicato in cui si legge che Al Sisi "ha affermato di aver dato istruzioni per eliminare ogni ostacolo alle inchieste in corso al fine di risolvere il caso, giungere ai criminali e consegnarli alla giustizia". La nota ribadisce anche la "determinazione" dell'Egitto a scoprire la verità sulla tortura a morte di Giulio Regeni.

Fico: “Adesso servono i fatti”

Quello con il presidente egiziano “è stato un incontro molto chiaro, molto trasparente”, "dove sono state dette" le "cose che andavano dette e credo che Al Sisi abbia compreso ancora una volta l'importanza, per l'Italia, di arrivare a una verità e a un processo", ha detto Fico. Riguardo alle indagini, il presidente della Camera ha sottolineato come “si è capito che attorno a Giulio Regeni si è mossa una vera e propria rete, non certo un ladro”. Rete che lo ha "pedinato" e "alla fine sequestrato, torturato per sette giorni e ucciso”. “Ho ricordato tutte queste cose al presidente Al Sisi”, che “mi ha assicurato che il caso è una priorità per l'Egitto”, ha detto Fico. Poi ha ribadito lo stesso concetto espresso ieri al suo omologo egiziano Ali Abdel-Aal: “Adesso servono i fatti” e "un passo in avanti" senza il quale anche “i rapporti” tra Italia ed Egitto rimangono “complicati, poco sereni, tesi”.

“Spero inizi un vero processo”

Parlando con i giornalisti, Fico ha spiegato: “Io spero che ci siano soluzioni immediate e che inizi un vero processo”. Ha ricordato che "la Procura di Roma ha consegnato quasi nove mesi fa” il fascicolo a quella del Cairo: ora “è importante avere risultanze”. La Procura di Roma, ha sottolineato Fico, “ha elementi importanti, indizi importanti e novità importanti”. Riguardo alla collaborazione tra i due Paesi sui vari dossier, il capo di Montecitorio ha detto di sperare che nel prossimo incontro fra le Procure italiana ed egiziana - che “dovrebbe essere a breve, magari a ottobre” - “ci sia un definitivo passo avanti”. “Sono due anni e mezzo che non abbiamo fatti reali, ma la Procura di Roma dei fatti li ha trovati”, ha concluso.

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