Giappone: i centenari sfiorano quota 70mila, e sono quasi tutte donne
MondoSi tratta del 48esimo aumento annuale consecutivo. Una progressione ancora più impressionante, se si pensa che nel 1963 i centenari erano appena 153. Ma questo grande risultato evolutivo pone anche problemi di welfare
Il popolo giapponese si conferma campione di longevità. Gli ultimi dati sulla popolazione hanno infatti svelato che il numero dei nipponici di età pari o superiore ai 100 anni è salito, nell'ultimo anno, a un livello record di quasi 70mila persone.
I dati del ministero del Welfare
I dati diffusi dal ministero del Welfare confermano la fama del Paese del Sol Levante in tema di aspettativa di vita. Tuttavia, oltre le celebrazioni per il record, l'attuale situazione desta non poche preoccupazioni per le sfide sociali ed economiche poste dal rapido invecchiamento del Paese. I numeri ministeriali parlano di una popolazione centenaria che a settembre ha raggiunto l'incredibile cifra di 69.785 persone, l'88% della quale è rappresentata da donne. Il dato, in crescita di oltre 2mila persone rispetto al 2017, ha fatto registrare il 48esimo aumento annuale consecutivo nel Paese. Il record è reso ancora più curioso se si osserva la progressione temporale dei centenari giapponesi che nel 1963 erano appena 153, per poi superare i 10mila nel 1998. Nel 2007 è stata superata quota 30mila, mentre a settembre dello scorso anno si sono sfiorati i 68mila centenari.
Nel 2028 i centenari saranno 170mila
La notizia arriva a pochi giorni dal Respect for the Aged Day, un giorno festivo dedicato agli anziani, che verrà celebrato il prossimo lunedì. Tra le iniziative previste, come ogni anno, ai centenari verranno consegnate una lettera di congratulazioni dell'attuale primo ministro, Shinzo Abe, e il tradizionale "sakazuki", una tazza commemorativa per il sakè realizzata in pregiato argento sterling. Dal 2009, a causa del rapido aumento del numero dei centenari, il governo ha stabilito una riduzione del diametro del regalo e, poi, una sostituzione con una versione argentata più economica per diminuire la pressione sulle casse del governo. Misure, queste, che potrebbero non bastare visto il previsto aumento dei centenari che – secondo le stime dell'Istituto nazionale di ricerca sulla popolazione e la sicurezza sociale – toccheranno quota 100mila nel 2023, per poi arrivare a 170mila entro il 2028.
Le sfide per il futuro
Ora la sfida è quella di evitare che una società così agée comprometta i servizi sanitari e assistenziali. Dall'altra parte c'è un tasso di natalità molto basso che, durante le elezioni generali del 2017, ha portato lo stesso Abe a definire la la situazione demografica del Giappone come una crisi nazionale. In quell'occasione il premier ha promesso di riformare la previdenza sociale per permettere agli oltre 127 milioni di lavoratori over 65 di potere continuare a lavorare anche oltre l'età di pensionamento.