Drink Free Days, ovvero come bere meno alcool e vivere felici

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Liliana Faccioli Pintozzi

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Mirata al gruppo più a rischio, gli adulti tra i 45 e i 65 anni, la campagna lanciata da Public Health England e da Drinkaware invita all'astensione completa dall'alcool per uno o più giorni a settimana.

Per James Bond è il Martini - rigorosamente shaken not stirred, agitato non mescolato. Per Bridget Jones sono bottiglie e bottiglie di Chardonnay di dubbia qualità da bere con gli amici scambiandosi consigli sentimentali. Per La Ragazza Del Treno si riduce a gin & tonic in lattina e caldo, più un ripiego che un piacere.

Non importa la classe sociale, l'età, il sesso o l'occupazione: l'alcool è un vecchio amico dei britannici, tutte le icone della società e della cultura possono essere associate a un drink particolare, e non è del tutto un caso se i loro pub hanno la stessa funzione sociale che ha la piazza di paese per noi italiani.

Fa parte della cultura e del carattere nazionale, dunque. E' diventata, soprattutto per la working class, un'emergenza alcolismo; e, in generale, porta a comportamenti quotidiani che possono essere a rischio. Così se secondo le autorità mediche nazionali un adulto non dovrebbe bere più di 14 unità di alcool a settimana, pari a 6 bicchieri di vino da 175 ml l'uno, secondo un sondaggio YouGov il 20% dei britannici adulti beve più del consigliato, spesso senza neanche accorgersene: non sono (solo) le grandi sbronze ad alzare il rischio, è lo stile di vita. Che va cambiato.

Non è un'idea nuova. E rispetta lo spirito nazionale: più facile tagliare, che diminuire seguendo la famosa regola del bicchiere di vino a cena. Non per niente, questo è il paese che ha abbracciato con particolare entusiasmo la campagna di salute pubblica "Dry January" che invita all'astensione dall'alcool per tutto il primo mese dell'anno dopo i bagordi del periodo natalizio. Non a caso, sempre in questo paese il tentativo, ora, è di modificare il quotidiano, anche con l'aiuto degli smartphone.

La campagna, questa volta, si chiama "Drink Free Days"; la app ha un'interfaccia semplice, e colori rilassanti. In giallo e azzurro, ti chiede delle tue abitudini, ti avvisa del tuo livello di rischio, ti chiede di fissare degli obiettivi: per quanti e quali giorni, nella prossima settimana, eviterai anche la birretta dopo l'ufficio o il bicchiere di vino a cena? Una sfida con se stessi, da non sottovalutare. Come spiega la Dottoressa Julia Verne, "24 ore senza alcool danno all'organismo la possibilità di ripulirsi, e concedono un po' di riposo al fegato; inoltre hanno un impatto immediato sulla qualità del sonno, e sul consumo di calorie".

Sembra quasi una sciocchezza, e invece può davvero fare la differenza. Piccolo consiglio: se volete provarci, come me, fate sparire dal frigorifero tutte le bottiglie consumate a metà. Lo scriveva Oscar Wilde, non per niente inglese fino al midollo: posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni.

 

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