Facebook e Twitter: "Lenti a bloccare fake news, servono nuovi passi"

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Sheryl Sandberg e Jack Dorsey

Audizione dei vertici dei due social al Congresso Usa sulle presunte interferenze durante le elezioni presidenziali del 2016. Sandberg: “Stiamo prendendo la situazione seriamente”. Dorsey: “Aumentare trasparenza e collaborazione”. Assente Google

“Servono nuovi passi da compiere per prevenire le interferenze esterne sulle elezioni americane. E noi stiamo prendendo la situazione molto seriamente”. A dirlo è stata Sheryl Sandberg, numero due di Facebook, durante un’audizione davanti al Congresso Usa. Audizione alla quale ha partecipato anche il creatore di Twitter Jack Dorsey. Assenti invece i big di Google Larry Page e Sundar Pichai.

“Stiamo fermando la diffusione delle fake news”

Al centro dell’audizione ci sono le presunte interferenze sulle elezioni presidenziali Usa del 2016. Prima di entrare al Congresso, Sandberg ha ammesso: “Siamo stati troppo lenti a individuare il problema e troppo lenti ad agire”. Insieme al numero uno di Twitter, poi, ha assicurato: “Stiamo fermando la diffusione delle fake news”. “Abbiamo raddoppiato l'identificazione degli account sospetti”, ha detto Dorsey. Mentre Sandberg ha sottolineato come “non è sempre facile individuare” chi vuole inquinare le piattaforme dei social media.

L’appello: sfida enorme, lavoriamo insieme

Facebook (TUTTE LE ACCUSE AL SOCIAL) e Twitter hanno lanciato anche un messaggio al Congresso: abbiamo davanti una sfida enorme e dobbiamo lavorare insieme, è impossibile farcela da soli. Hanno poi sottolineato come i social media abbiano comunque fatto tesoro della lezione dopo le elezioni Usa del 2016. “I nostri nemici sono ben finanziati e noi stiamo investendo tantissimo per rafforzare i nostri sistemi”, ha spiegato Sandberg, dicendosi aperta a una più severa regolamentazione del settore purché sia "giusta". "Dobbiamo aumentare la nostra trasparenza – ha aggiunto Dorsey – e rafforzare la collaborazione tra di noi. Non possiamo contrastare tutte le cose da soli”.

Zuckerberg: serve “sforzo congiunto tra settori pubblico e privato”

Un tema di cui, prima dell’audizione, ha parlato anche Mark Zuckerberg. Facebook “ha rafforzato le sue difese”, ma è come “in una corsa agli armamenti”, ha dichiarato in una lettera aperta pubblicata sul Washington Post. Negli Usa, ha aggiunto, per combattere le interferenze sulle elezioni servirà “un sforzo congiunto tra i settori pubblico e privato per proteggere la democrazia americana dalle influenze straniere”.

Assente Google

I vertici di Facebook e Twitter sono stati ascoltati dalla Commissione intelligence del Senato Usa per chiedere conto delle presunte interferenze nella campagna elettorale per le presidenziali del 2016. Dovevano essere presenti anche i vertici di Google, l'amministratore delegato Sundar Pichai e il fondatore Larry Page, patron della holding Alphabet. Non si sono presentati. Secondo la Bbc, sarebbe la prima volta che un'azienda della Silicon Velley rifiuta di collaborare col Congresso su questioni delicate.

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