Afghanistan, è morto il fondatore della rete ribelle islamista Haqqani

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Jalaluddin Haqqani (al centro) ha fondato la rete negli anni Ottanta (Getty Images)

Il creatore dell'organizzazione, fondata negli anni '80 in funzione anti sovietica, è morto dopo una lunga malattia. Nel corso degli ultimi anni ha lanciato numerosi attacchi contro forze governative, soldati Usa e Nato. Il potere è passato al figlio

Jalaluddin Haqqani è morto. Era il fondatore dell'omonima rete Haqqani, che nel corso di oltre due decenni ha condotto numerosi attacchi in Afghanistan contro le forze locali e la Nato.

Lunga malattia

La morte di Haqqani è arrivata dopo una lunga malattia. L'annuncio del decesso è stato dato dai talebani afghani, che non hanno specificato né data o luogo del decesso. Nel 2015 erano circolate indiscrezioni, poi smentite, sulla morte del leader. Si ritiene però, come spiega la Bbc, che il figlio di Haqqani, Sirajuddin, abbia preso le redini dell'organizzazione ribelle islamista già dopo il 2001.

Le origini dell'organizzazione

La rete Haqqani è una fazione dei talebani afghani ritenuta vicina ad al Qaeda che ha portato numerosi attacchi in Afghanistan, alcuni contro gli americani e la Nato. È anche sospettata di legami con l'Isis, che di recente ha compiuto un sanguinoso attentato a Kabul. Jalaluddin Haqqani ha fondato la rete negli anni '80 per combattere la presenza dell'Unione Sovietica in Afghanistan. Per questo ha inizialmente ricevuto aiuto dagli Stati Uniti e dal Pakistan.

Potere al figlio

Ministro talebano negli anni '90, Haqqani nel 2001 si era rivolto contro le forze americane e della Nato che avevano appena fatto crollare il regime fondamentalista dopo gli attacchi dell'11 settembre a New York. Negli ultimi anni la rete ha intensificato le azioni terroristiche. Secondo documenti riservati diffusi da WikiLeaks nel luglio 2010, il figlio Sirajuddin figurava nella "Joint Prioritized Effects List" dell'International Security Assistance Force come elemento da "uccidere o catturare". Sarebbe lui già da tempo ad avere le redini dell'organizzazione.

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