Russia, nuova condanna per l'oppositore Navalny: 30 giorni di carcere

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Alexei Navalny (Getty Images)

È stato riconosciuto colpevole di violazione delle norme che riguardano l'organizzazione delle manifestazioni pubbliche. Era già finito in carcere a maggio per lo stesso motivo. 

Alexei Navalny, 42 anni, oppositore del presidente russo Vladimir Putin, è stato condannato a 30 giorni di carcere per aver violato le disposizioni sull'organizzazione di manifestazioni pubbliche, in occasione di quelle non autorizzate indette a gennaio.

L'arresto

Navalny è stato riconosciuto colpevole per la violazione dell'articolo 20.2, che riguarda le disposizioni sull'organizzazione delle manifestazioni pubbliche. Per questo, come ha annunciato il giudice Alexei Stekliev, è stato condannato a 30 giorni di detenzione amministrativa. L'oppositore di Putin era stato arrestato il 25 agosto nella sua casa di Mosca per l'organizzazione di un raduno non autorizzato, tenutosi il 28 gennaio di quest'anno sulla Piazza Rossa.

La manifestazione di settembre

Navalny aveva convocato, poco prima dell'arresto, una manifestazione contro l'aumento dell'età pensionabile, che dovrebbe tenersi il 9 settembre. La riforma, la prima in quasi 90 anni, è stata contestata con una petizione firmata da quasi tre milioni di russi. Secondo quanto scrive il Guardian, il provvedimento innalzerebbe l'età pensionabile da 55 a 63 anni per le donne e da 60 a 65 anni per gli uomini.

La condanna di maggio

Non è la prima volta, quest'anno, che Navalny viene condannato per manifestazioni non autorizzate. Già lo scorso maggio era stato condannato, infatti, a 30 giorni di arresto amministrativo dopo la manifestazione non autorizzata del 5 maggio a Mosca, in occasione dell'insediamento di Putin per il suo quarto mandato. "Le proteste di massa - ha detto Navalny in un video pubblicato online prima di essere arrestato - sono l'unico modo per influenzare le autorità. Putin ha tagliato tutti gli altri".

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