Pedofilia, le accuse di Viganò a Papa Francesco sul caso McCarrick

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Mons. Carlo Viganò (Foto: Archivio Ansa)

L’ex nunzio accusa il Pontefice di aver saputo e coperto gli abusi dell’ex cardinale statunitense, ma negli Usa l’indagine è ben più ampia: negli ultimi 70 anni, sarebbero più di mille i bambini coinvolti e oltre 300 i preti accusati in sei diverse diocesi

"In questo momento estremamente drammatico per la Chiesa universale riconosca i suoi errori e in coerenza con il conclamato principio di tolleranza zero, Papa Francesco sia il primo a dare il buon esempio a cardinali e vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick e si dimetta insieme a tutti loro". Con queste dure parole Carlo Viganò, ex nunzio del Papa negli Usa, ha attaccato il Pontefice sul tema della pedofilia nella Chiesa, accusandolo di avere anche egli coperto gli abusi del prelato statunitense. Lo stesso Bergoglio ha però replicato all'ex collaboratore: "Dico sinceramente: leggete voi attentamente quel comunicato e fate voi il vostro giudizio. Io non dirò una parola su questo: credo che il comunicato parla da sé". Il caso McCarrick è uno dei più rilevanti all’interno della chiesa americana ma non è l’unico. Una recente indagine, iniziata nel 2016 in Pennsylvania, ha portato alla pubblicazione di un rapporto nel quale si parla di oltre mille bambini coinvolti e circa 100 preti accusati in sei diverse diocesi negli ultimi 70 anni.

Le accuse a McCarrick

L’ex cardinale, 88 anni, si è dimesso nello scorso mese di luglio dopo essere stato accusato di aver abusato di un adolescente 45 anni fa, quand'era ancora un semplice prete a New York. Altre accuse nei suoi confronti riguardano poi presunti rapporti con seminaristi adulti. L'arcivescovo emerito ha professato la propria innocenza e le indagini sono tuttora in corso. Uno dei principali collaboratori del Pontefice, il cardinale di Boston Sean O'Malley, aveva diffuso una nota sostenendo che nel caso McCarrick “le scuse non bastano”, ma occorre individuare procedure chiare e definite riguardanti le accuse di abusi sessuali a carico di vescovi e cardinali. L'ex arcivescovo di Washington è uno dei prelati in più alto grado mai coinvolti in accuse di abusi sessuali. Viganò sostiene di aver informato il Papa sulle responsabilità di McCarrick già nel 2013 ma che Bergoglio non prese provvedimenti. Secondo Viganò inoltre il Papa non avrebbe rispettato le sanzioni imposte da Benedetto XVI nei confronti del porporato in questione.

Il caso Pennsylvania

Il caso McCarrick è uno dei più rilevanti all’interno della chiesa americana ma non è l’unico. Una recente indagine, iniziata nel 2016 in Pennsylvania, ha portato alla pubblicazione di un rapporto nel quale si parla di oltre mille bambini coinvolti e circa 100 preti accusati in sei diverse diocesi negli ultimi 70 anni. Dopo due anni di indagini, lo scorso 14 agosto è stata pubblicata un’inchiesta di oltre 1.400 pagine resa pubblico dal procuratore generale della Pennsylvania, Josh Shapiro, in cui si fanno i nomi di oltre 300 preti pedofili che avrebbero commesso abusi su più di mille vittime accertate. Tra le vittime presenti nel fascicolo c’è anche Mark Rozzi, italo-americano, oggi è deputato alla Camera dei rappresentanti della Pennsylvania. Oggi 46enne, ha raccontato al Guardian di essere stato abusato sessualmente all’età di 13 anni e che a commettere la violenza, all’interno di una doccia, fu il prete della sua parrocchia.

Il caso Spotlight

Quello della Pennsylvania è stato da molti ribattezzato come il nuovo "caso Spotlight". Nel 2001, infatti, la squadra giornalistica Spotlight del Boston Globe, guidata dal neo-direttore Martin "Marty" Baron, iniziò un'indagine al termine della quale vennero svelati abusi sessuali commessi da oltre 70 sacerdoti dell'Arcidiocesi di Boston ai danni di minori, violenze che erano state continuamente nascoste dall'autorità ecclesiastica. Il caso divenne anche un film  che vinse il premio Oscar nel 2016.

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