Londra, inventa allarme bomba per non perdere l'aereo: condannato

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L'aereo coinvolto nel falso allarme bomba apparteneva alla compagnia norvegese (Twitter/Norwegian)

Lo scorso maggio un 47enne di origini francesi, in ritardo, aveva fatto una telefonata anonima alla polizia. Scoperto, è stato condannato a dieci mesi di carcere per la sua "decisione ridicola"

"Una decisione ridicola". Così il giudice ha definito la chiamata che Jacob Meir Abdellak ha effettuato lo scorso 11 maggio per non perdere il volo della Norwegian Air sul quale si sarebbe dovuto imbarcare. L'uomo, un bibliotecario 47enne di origini francesi, si era infatti inventato un falso allarme bomba a Gatwick per evitare di perdere l'aereo. Per questo è stato condannato a dieci mesi di reclusione.

Il ritardo e il falso allarme bomba

Come riportano i media britannici tra cui il quotidiano "Independent", Abdellak aveva chiamato la polizia alle 5.46 dell'11 maggio, appena otto minuti prima che il suo volo decollasse per Los Angeles dallo scalo londinese, per avvisare che a bordo c'era dell'esplosivo. Poco prima, l'imbarco gli era stato negato dalla compagnia aerea – la Norwegian Air – a causa del "ritardo significativo" con cui l'uomo era arrivato in aeroporto. A causa della telefonata anonima, il decollo era stato posticipato di 90 minuti per permettere un nuovo controllo sui passeggeri ma – ricorda "Le Figaro" – Abdellak non aveva potuto approfittarne: era comunque stato lasciato a terra dall'equipaggio che lo aveva trovato "troppo agitato".

L'arresto e la condanna dell'uomo

L'uomo, che vive nel quartiere londinese di Hackney, è stato arrestato lo scorso 22 maggio mentre si apprestava a prendere un altro aereo per gli Stati Uniti. Nel frattempo, infatti, la polizia aveva scoperto che la telefonata del falso allarme era partita dallo stesso numero che Abdellak aveva fornito per la prenotazione del volo alla Norwegian Air. Inizialmente, il 47enne aveva negato qualsiasi coinvolgimento, sostenendo di aver perso la SIM del suo telefono, ma alla fine si è dichiarato colpevole davanti al tribunale di Londra chiamato a giudicarlo. Il giudice lo ha condannato a dieci mesi di carcere e a un'ammenda di 140 sterline (156 euro circa), definendo "ridicola" la sua decisione: "Si è inventato una grave minaccia per trarne profitto". "Credeva fosse una buona idea – ha spiegato l'ispettore capo della polizia di Gatwick, Marc Clothier – ma in realtà è stata la peggiore decisione che abbia mai preso". La decisione del tribunale servirà come "monito – si legge ancora nella sentenza – per comportamenti simili a questo, che non saranno tollerati".  

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