L’episodio del 14 agosto – un uomo si è schiantato con un’auto contro le barriere di protezione fuori dal Parlamento – ricorda gli avvenimenti di un anno e mezzo fa: un cittadino britannico aveva investito e ucciso in tutto 5 persone nella stessa zona
Nella mattinata del 14 agosto, alle 7.37 ora londinese (8.37 ora italiana), una macchina che si è schiantata contro le barriere di protezione fuori dal Parlamento di Westminster ha gettato Londra nel panico (FOTO). Un uomo è stato arrestato e non si conosce ancora la precisa dinamica né la matrice dell’attacco. Nonostante questo, la memoria dei londinesi e non solo è corsa a marzo 2017, quando un avvenimento simile sconvolse la città.
La dinamica dell’attacco
Il 23 marzo del 2017, infatti, un uomo alla guida di un Suv ha percorso a velocità sostenuta il marciapiede sul ponte di Westminster fino al palazzo del Parlamento, andando a schiantarsi contro i cancelli di Westminster. L’attentatore, armato di coltello, è quindi sceso dalla vettura e ha accoltellato un poliziotto, morto poco dopo. L’attentatore a quel punto è stato ucciso dalle forze dell’ordine. Il bilancio dell’attacco è di 6 morti, incluso l’attentatore, e decine di feriti.
La rivendicazione dell’Isis
L’attacco è stato poi rivendicato dall’Isis, tramite il suo organo di propaganda, l’agenzia Amaq. L'attentatore è stato poi identificato da Scotland Yard: il suo nome è Khalid Masood, cittadino britannico di 52 anni, già noto ai servizi segreti britannici. L’uomo risultava indagato per "estremismo violento" ma, secondo quanto riferito dala premier Theresa May, si sarebbe trattato comunque di “una figura marginale”. Nel corso della notte successiva all’attentato, otto persone sono state arrestate tra la capitale del Regno Unito e Birmingham, dove decine di poliziotti armati hanno compiuto una perquisizione in un'abitazione.