Trump attacca giocatori Nfl: sospesi se protestate durante l'inno
MondoIl nuovo attacco del presidente su Twitter. Ieri sera nuove dimostrazioni a Filadelfia e Miami con diversi professionisti che si sono inginocchiati durante l'esecuzione dello Star-Spangled Banner
Si riapre la partita tra Donald Trump e i giocatori della Nfl (la più importante lega statunitense di football americano): continua infatti la protesta di alcuni professionisti, che si inginocchiano durante l'inno americano (suonato prima di ogni partita) per criticare razzismo e discriminazioni. Il presidente è così tornato sull'argomento, minacciando: "State in piedi con fierezza o sarete sospesi senza compenso".
Il tweet di Trump
Non è la prima volta che il presidente americano torna sull'argomento. Questa volta lo ha fatto con due tweet. "I giocatori della Nfl – ha scritto - sono di nuovo in azione, inginocchiandosi quando dovrebbero essere orgogliosamente in piedi per l'inno nazionale. Numerosi giocatori, provenienti da diversi team, hanno voluto mostrare il loro 'oltraggio' a qualcosa che molti di loro non sono in grado di definire. Fanno una fortuna facendo ciò che amano". "Siate felici! Siate cool", ha aggiunto Trump nel secondo cinguettio. "Una partita di football, che i fan stanno pagando tanti soldi per guardare e divertirsi, non è il posto per protestare. La maggior parte di quei soldi va comunque ai giocatori. Trovate un altro modo per protestare. State orgogliosamente in piedi al vostro inno inno nazionale o sarete sospesi senza compenso".
Proteste che proseguono da due anni (nonostante le multe)
Le proteste di alcuni giocatori Nfl (la lega professionistica americana) vanno avanti ormai da due anni. Il primo a inginocchiarsi al momento dell'inno è stato Colin Kaepernick, allora quarterback dei San Francisco 49ers. Kaepernick è stato poi imitato prima da alcuni compagni e poi da diversi colleghi in tutta la lega. Da marzo 2017 è senza contratto. I 49ers, sua squadra dal 2011, non glielo hanno rinnovato e nessun'altra franchigia si è fatta avanti. Nell'ultimo turno del campionato americano, si sono riviste le proteste all'inizio di alcune partite nonostante la decisione della Nfl di multare le squadre nelle cui fila militano i giocatori che contestano. Ieri sera le ultime proteste: a Filadelfia i giocatori degli Eagles Malcolm Jenkins e De'Vante Bausby hanno alzato il pugno durante l'inno; a Miami Kenny Stills e Albert Wilson dei Dolphins si sono inginocchiati nascosti dai compagni in piedi.