Giappone, salgono a 179 le vittime dell’inondazione

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Le squadre di soccorso sono a lavoro nel tentativo di ritrovare le tante persone ancora disperse (Getty Images)
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Secondo le autorità il bilancio è destinato ad aggravarsi a causa del numero di dispersi. Intanto il Paese è stato colpito da un’ondata di caldo con temperature che potrebbero superare i 35 gradi, complicando ulteriormente le operazioni

Sono almeno 179  in Giappone le vittime della più grave catastrofe legata a un fenomeno meteorologico da oltre trent'anni. Lo ha fatto sapere il portavoce del governo facendo un bilancio dei danni causati dalle inondazioni e dalle frane che si sono verificate in questi giorni nella zona centro-occidentale del Paese. Mentre ancora le squadre di soccorso sono a lavoro nel tentativo di ritrovare le tante persone ancora disperse, il primo ministro Shinzo Abe ha visitato la prefettura di Okayama, una delle più colpite dalle piogge torrenziali.

Cancellati gli impegni internazionali di Abe

Abe ha deciso di cancellare le visite in Europa e Medio Oriente, originariamente in programma questa settimana, per coordinare la gestione del grave disastro naturale. Nella mattinata dell’11 luglio, ha ispezionato le aree alluvionate a bordo di un elicottero delle Forze di autodifesa ed ha visitato alcuni dei centri per gli sfollati allestiti durante il disastro. Il primo ministro giapponese parlando con le vittime dell’alluvione ha promesso che il governo garantirà il massimo supporto alle migliaia di famiglie che hanno perso la casa e i loro averi.

Il caldo complica le operazioni

Dopo le forti piogge dei giorni scorsi, l'agenzia nazionale ha annunciato che le temperature nelle aree devastate dalle alluvioni potrebbero superare i 35 gradi a partire da oggi e per i prossimi 7 giorni. Condizioni meteo che potrebbero complicare le operazioni di ricerca e salvataggio: il grande caldo infatti potrebbe provocare la solidificazione del fango che ha ricoperto alcune zone colpite da frane e smottamenti. Inoltre gli sfollati, costretti a lasciare le proprie abitazioni per spostarsi in centri di accoglienza, sono a rischio di colpi di calore e intossicazioni alimentari per via del caldo persistente.

255mila case senza acqua potabile

Secondo il ministero della Salute giapponese, l'approvvigionamento di acqua potabile si è interrotto in 255 mila case in 12 prefetture e quasi 16mila complessi abitativi hanno subito il blocco delle linee telefoniche e la connessione a internet. A causa dell'interruzione delle vie di comunicazione le autorità ritengono che molte persone si trovino isolate o intrappolate nelle loro abitazioni, impossibilitate a chiedere aiuto. Ragione per la quale il numero delle vittime è previsto in aumento.

Pesanti danni anche all’economia

Le piogge torrenziali hanno avuto una grave ricaduta anche in termini economici. Dall'automotive all'elettronica fino ai trasporti ferroviari, sono molti i settori dell’industria e dei servizi giapponesi ad aver risentito della catastrofe. Grandi aziende come Panasonic, Mazda e Daihatsu Motor Co. - infatti - hanno dovuto sospendere la produzione nei loro stabilimenti a Kyoto, Hiroshima, Yamaguchi e Okayama per garantire la sicurezza dei lavoratori.

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