Siria, l'Isis annuncia la morte del figlio di Al-Baghdadi

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La foto di Hudhayfah al-Badri diffusa dall'agenzia Aamaq (da Twitter)

Lo ha annunciato l'Aamaq, agenzia del gruppo islamico, secondo cui Hudhayfah al-Badri sarebbe morto durante un combattimento con le forze governative e quelle russe. Ma gli attivisti per i diritti umani sollevano dubbi

Hudhayfah al-Badri, figlio di Abu Bakr al-Baghdadi, leader del sedicente Stato Islamico, sarebbe stato ucciso durante un attacco sferrato dai jihadisti a Homs, in Siria. Ad annunciarlo l'agenzia del gruppo, Aamaq, che non ha diffuso ulteriori particolari riguardo la presunta morte dell'uomo.

Morto in azione

Secondo quanto riportato da Aamaq, Huthaifa al-Badri sarebbe caduto nel corso di "un'operazione contro i Nusayriyyah (termine usato dall'Is per riferirsi agli alawiti del presidente Bashar al Assad, ndr) e i russi alla centrale elettrica di Homs". A corredo della notizia, il sito ha inoltre pubblicato una foto del giovane che imbraccia un fucile d'assalto. Non viene precisato quando sia stato ucciso, ma solo che era un "combattente d'élite". Come per tutti i membri della famiglia del leader dell'Isis, anche il profilo di al-Badri è coperto da un forte riserbo. Secondo Hisham al-Hashimi, un esperto di jihadismo e consigliere del governo iracheno, il giovane sarebbe nato nella città irachena di Samarra nel 2000.

I dubbi degli attivisti

Subito dopo la conferma della notizia, l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni, ha sollevato perplessità riguardo alla veridicità dell'uccisione. Rami Abdel-Rahman, direttore dell'Osservatorio, ha ricordato che nella zona della centrale elettrica alla periferia meridionale di Homs e nei dintorni non si registrano attacchi né combattimenti dal 2013. "Se è morto, deve essere morto in un'altra zona", ha detto Abdel-Rahman all'agenzia di stampa Dpa.

Il mistero su Al-Baghdadi

La notizia diffusa il 4 luglio da Aamaq farebbe inoltre pensare che lo stesso Al-Baghdadi - il cui vero nome è Ibrahim Awwad Ibrahim al-Badri - possa essere ancora in vita. Su leader dell'Isis pesa una taglia da 25 milioni di dollari, anche se la sua morte, in passato, è stata segnalata in diverse occasioni. Di lui non si hanno più notizie dal settembre del 2017, quando con un messaggio diffuso sui canali online aveva esortato i sostenitori dello Stato Islamico a intraprendere attacchi contro l'Occidente e continuare a combattere in Siria e nel vicino Iraq. Lo scorso maggio, proprio il consigliere al-Hashimi aveva dichiarato che il perimetro intorno a Baghdadi si stava stringendo dopo che l'Iraq aveva annunciato la cattura di cinque alti comandanti dell'Is. Tra di loro c'era Ismail al-Ithawi, uno dei fedelissimi del leader.

L'estensione del "Califfato"

L'Isis ha perso gran parte del territorio che un tempo costituiva il "Califfato", proclamato da Baghdadi in una moschea nella città irachena di Mosul nel 2014. Il gruppo ora controlla solo piccole aree di territorio in Siria, che sono state attaccate dalle forze filo-governative siriane e un'alleanza sostenuta dagli Stati Uniti della quale fanno parte combattenti curdi siriani e arabi. Il governo iracheno ha dichiarato la vittoria nella sua guerra contro l'Is a dicembre, ma le sue forze di sicurezza stanno ancora portando avanti operazioni contro militanti che vivono in remote aree desertiche lungo il confine siriano.

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