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Isis, nuovo audio di al-Baghdadi: "Distruggere ogni tiranno"

Mondo
Foto d'archivio

Lo Stato islamico diffonde un messaggio del suo leader, il primo dopo le voci sulla sua presunta morte. “Gli americani, i russi e gli europei sono terrorizzati dagli attacchi dei mujaheddin”, dice. E, forse per dimostrare che il messaggio è recente, cita la Nord Corea

Dopo le numerose voci sulla sua morte, rispunta Abu Bakr al-Baghdadi. L’Isis, infatti, ha diffuso un messaggio audio attribuendolo al suo leader.

Il nuovo audio

“Gli americani, i russi e gli europei sono terrorizzati dagli attacchi dei mujaheddin”, cioè i combattenti islamici, dice al-Baghdadi. Che lancia un appello ai seguaci dell’Isis per “distruggere ogni tiranno”, che si trovi “dentro o fuori” i territori dello Stato islamico. Il Califfo aggiunge che il sangue dei miliziani uccisi in Iraq e Siria non deve essere stato versato “invano”. E poi, forse per dimostrare che la registrazione è recente, afferma: “I nordcoreani hanno cominciato a minacciare l'America e il Giappone con la loro potenza nucleare”. I dubbi sulla voce e sulla data di registrazione, comunque, rimangono.

L’ultimo messaggio a novembre dell’anno scorso

Come detto, questo sarebbe il primo discorso del capo dell’Isis dopo le voci di quest’estate sulla sua presunta morte. L'ultimo messaggio audio di al-Baghdadi, sulla cui testa gli Usa hanno posto una taglia di 25 milioni di dollari, era stato diffuso il 2 novembre dello scorso anno. Le voci sulla sua morte, in realtà, si sono rincorse spesso nel corso degli anni, ma non hanno mai trovato conferme. Negli ultimi tempi, però, erano diventate più insistenti. Lo scorso giugno la Russia aveva detto che al-Baghdadi era stato “probabilmente” ucciso in un raid compiuto dall'aviazione di Mosca a Raqqa, considerata la capitale dell'autoproclamato Stato islamico in Siria. Ma all’inizio di settembre il generale americano Stephen Townsend, comandante della Coalizione internazionale a guida Usa, aveva dichiarato che il Califfo era probabilmente ancora vivo e che secondo informazioni di intelligence si nascondeva in un'area tra l'Iraq e la Siria.

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