Accordo Ue su migranti, Msf: "Politiche europee condannano le persone"

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La nave Aquarius (foto Getty)
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Dopo l'intesa a 28 sull'immigrazione, l'Ong chiede di mettere fine alle "politiche che costringono le persone a rimanere intrappolate in Libia o a morire in mare". Intanto la Aquarius, dopo il no di Malta all'attracco, è arrivata a Marsiglia per uno scalo tecnico

Medici senza frontiere chiede ai leader riuniti per il Consiglio europeo “di mettere fine alle politiche che costringono le persone a rimanere intrappolate in Libia o a morire in mare”: è questo l’appello che la Ong ha lanciato mentre a Bruxelles è stato appena raggiunto un accordo sul dossier migranti dopo oltre 13 ore di negoziati (COSA PREVEDE). “Con 220 persone morte annegate, la settimana scorsa si è registrato il maggior numero di morti nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno”, fa sapere la Ong su Twitter. Medici senza frontiere accusa i governi europei di aver bloccato le operazioni di ricerca e soccorso in mare, lasciando la responsabilità alla Guardia costiera libica con il risultato di “rispedire le persone a bordo in Libia dove vengono detenute in condizioni disumane”. A essere riportate in Africa, afferma la ong, sarebbero state 2mila persone soltanto nell’ultimo fine settimana. Intanto la nave Aquarius, a bordo della quale c’è un team di Medici senza frontiere, è arrivata a Marsiglia per il cambio di equipaggio e il rifornimento dopo che il governo di Malta le aveva negato l’accesso nei propri porti.

"Bloccare le persone in Libia non è la soluzione"

In un altro post, Msf avverte i partecipanti al vertice europeo in corso a Bruxelles che "rafforzare le frontiere europee per bloccare le persone in Libia non è la soluzione, respinge solo le sofferenze sull'altra sponda "del Mediterraneo. Msf chiede dunque "al vertice europeo di dar prova di minima decenza e ricordarsi che stiamo parlando di vite e sofferenze umane”. Karline Kleijer, responsabile per le emergenze di Msf, ha detto che “si può iniziare impegnandosi nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare facilitando lo sbarco rapido nei porti sicuri più vicini, che non sono in Libia”.

"Ong sempre più ostacolate"

Sotto accusa da parte di Medici senza frontiere anche il comportamento di alcuni governi che hanno negato l’accesso ai porti e hanno ostacolato le operazioni di salvataggio in mare delle Ong: “Salvare vite in mare non è un crimine, ma il messaggio che viene dai governi europei è forte e chiaro: l’assistenza umanitaria non è benvenuta”, afferma Karline Kleijer. “Nonostante l’enorme bisogno di operazioni di un sistema di ricerca e soccorso, una campagna orchestrata contro le Ong sta raggiungendo un punto di rottura. Le Ong che operano in mare sono sempre più ostacolate nell'eseguire salvataggi in acque internazionali e viene loro negato l'accesso ai porti”, conclude.

Aquarius arrivata a Marsiglia

Intanto la nave Aquarius è arrivata al porto di Marsiglia “per un cambio di equipaggio, rifornimento di scorte e gasolio”, fa sapere Medici senza frontiere su Twitter, precisando che dopo quattro giorni di pausa la nave umanitaria sarà di nuovo nella zona internazionale Sar la prossima settimana". A corredo del tweet, una foto dell'Aquarius senza naufraghi a bordo, in arrivo nel grande porto francese affacciato sul Mediterraneo. Alla nave della ong Sos Mediterranee, con un team di Medici senza frontiere a bordo, era stato negato nei giorni scorsi l'ingresso nelle acque territoriali maltesi per il necessario scalo tecnico.

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