A Bruxelles terminato l'incontro informale a 16. Il premier italiano presenta la "Strategia europea multilivello" e chiede di superare Dublino. Macron: posizione coerente con altri al tavolo. Sanchez: punti di unione, studieremo proposta. Merkel: clima positivo
"Rientriamo a Roma decisamente soddisfatti. Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio Europeo”. Il premier italiano Giuseppe Conte, pochi minuti dopo la fine del vertice informale dei 16 leader Ue sulla questione migranti, che si è tenuto a Bruxelles, ha espresso su Twitter la propria soddisfazione. Come lui, sono arrivate parole positive anche da Angela Merkel e Pedro Sanchez. Prima del summit (chi ha participato e di cosa si parla) Conte ha promesso "un radicale cambio di approccio sul tema migranti. L'Italia in Europa è chiamata ad una sfida cruciale". Dalla capitale belga, prima di iniziare l'incontro, Conte ha annunciato la proposta italiana sui flussi migratori - dal titolo "Strategia europea multilivello" - che punta al superamento completo del regolamento di Dublino, in particolare del "criterio del Paese di primo arrivo: chi sbarca in Italia, sbarca in Europa". Secondo Macron la posizione di Conte è "coerente con quella di altri Paesi al tavolo".
Nessuna sintesi scritta
Il vertice si è concluso senza una sintesi scritta, come già era previsto. La riunione al Palais Berlaymont è stata suddivisa in tre round: il primo sulla dimensione esterna del dossier, il secondo sul controllo delle frontiere esterne e il terzo sulla dimensione interna, che include anche movimenti secondari e redistribuzione dei migranti. Il vertice, dopo una lunga sessione dedicata al primo round e aperto con l'illustrazione, da parte di Conte, della proposta italiana, nel tardo pomeriggio ha poi avuto una netta accelerazione dedicando molto meno tempo al secondo e terzo round. Nel corso del vertice, oltre a quella italiana, è emersa anche la proposta franco-spagnola stilata ieri nel corso dell'incontro tra Emmanuel Macron e Pedro Sanchez. Proposta che, a dispetto della strategia italiana, prevede di tenere nei Paesi europei i "centri chiusi" di accoglienza. Con l'Italia che ha ribadito il suo "no" alla proposta franco spagnola. Fonti del governo italiano si dicono, pur nella mancanza di un passo avanti concreto, soddisfatti per aver ottenuto, nel corso del vertice, che il tema dei movimenti secondari non sia stato trattato in maniera prioritaria rispetto all'emergenza sbarchi.
Le conclusioni di Merkel, Sanchez e Macron
Poco dopo la fine del summit, Angela Merkel ha parlato di "clima positivo, molta buona volontà". La cancelliera ha evidenziato la convergenza registrata sulla necessità del rafforzamento delle frontiere esterne e sul fatto che, sul tema migranti, "la responsabilità è di tutti: nessun Paese deve prendersi il peso da solo". Soddisfatto anche il premier spagnolo Sanchez che ha detto: "Abbiamo trovato dei punti di unione e abbiamo fatto un buon passo in avanti. Tutti siamo concordi nell'avere una visione europea e su come affrontare il tema migranti, studieremo la proposta di Conte". Il presidente francese Macron ha ribadito che "Conte ha espresso una posizione ed è stato coerente con l'insieme delle discussioni al tavolo. Ma a volte sento cose dalla stampa che non sono la stessa cosa". Il premier maltese Muscat, lasciando il vertice di Bruxelles, ha espresso soddisfazione: "E' andata meglio di quanto atteso. Abbiamo bisogno di azioni concrete. Se non prendiamo delle decisioni, ci sarà una escalation. Ma abbiamo registrato una volontà" in questa direzione. (DA DUBLINO A SCHENGEN: LE PAROLE DELLA CRISI)
La proposta dell'Italia
Nella proposta italiana presentata da Conte al vertice si parla di “centri di protezione internazionali nei Paesi di transito” e di centri di accoglienza in più Paesi europei. Il meccanismo, secondo fonti di governo, prevede una ripartizione obbligatoria di chi sbarca in maniera illegale sulle coste meridionali europee. Tra gli obiettivi anche il rafforzamento delle frontiere esterne, la lotta alla tratta di esseri umani e la scissione tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo.
L'assetto del vertice e lo scontro Italia-Francia
In giornata il presidente francese Macron ha lanciato un appello a non dimenticare i valori dell'Ue e spinge per "una soluzione a 28, o tra gruppi di Stati", precisando però che "la Francia non ha lezioni da prendere da nessuno: siamo il secondo Paese di accoglienza di richiedenti asilo quest'anno". Mentre Merkel ha spinto per trovare accordi "bilaterali o trilaterali". All'inizio del vertice la Francia è schierata con la Spagna, mentre l'Italia conferma la linea dura. Il gruppo di Visegrad, invece, non è presente. Tentenna la cancelliera tedesca Angela Merkel, che sulla questione dei migranti si gioca il governo. Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, intanto ha definito "egoista" il governo italiano per le politiche anti-europee. Ed è scontro tra Roma e Parigi. Il presidente francese Emmanuel Macron ieri ha parlato di "bugie" sull'emergenza migranti italiana e minacciato sanzioni. Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini gli hanno dato dell'arrogante e hanno chiesto che "apra i porti francesi". Gli ha fatto eco l'altro vicepremier, e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio: Macron "fuori dalla realtà".
Il botta e risposta tra l'Italia e Malta
Anche Malta ha attaccato l'Italia, sul caso della nave Lifeline, con il ministro dell'Interno maltese che parla di "vera disumanità". La replica di Toninelli: "Ricordo che l'Italia non coordinava l'operazione". E precisa: "In più negli ultimi 4 anni la nostra Guardia Costiera ha salvato nel Mediterraneo ben 600mila vite umane. Molte di più di Malta e di tutti gli altri paesi Ue. Ora mi dica chi è disumano!?".
M5s: aprire o chiudere porti è un finto problema
Nel giorno del vertice Ue, anche il M5s è tornato su tema dei migranti: "Emergenza umanitaria, solidarietà, rispetto dei diritti. Quante belle parole, ma quanta ipocrisia si sta spargendo intorno al tema dei migranti. La domanda vera è a chi giova questo atteggiamento?", si legge in un post del M5s sul Blog delle stelle. Il Movimento chiede di "richiamare al rispetto delle regole i nostri partner europei" e ricorda: "Aprire o chiudere i porti è un finto problema", prosegue il post, "la questione vera è quale legge vige nel Mediterraneo, chi la fa rispettare e come?".
Navi senza porto
Intanto è in una situazione di stallo la nave Lifeline di una Ong tedesca: è in acqua da tre giorni con a bordo 239 persone e non sa dove approdare. Altro caso quello di un cargo danese che ha soccorso un centinaio di persone si trova a poche miglia dal porto di Pozzallo. L'ok per lo sbarco non è ancora arrivato.