Giornata contro desertificazione, Onu: mondo verso siccità nel 2025

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La desertificazione è il costante degrado degli ecosistemi a causa delle attività umane e dei cambiamenti climatici. Secondo dati delle Nazioni Unite, circa 50 milioni di persone potrebbero essere sfollate entro i prossimi 10 anni a causa di questo fenomeno

Un miliardo e 800 milioni sono le persone che nel 2025 vivranno in condizioni di assoluta scarsità d’acqua, in un mondo che per due terzi sarà colpito da siccità. È per far conoscere alle persone questo rischio che le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata mondiale contro la desertificazione che si celebra il 17 giugno. La desertificazione è il costante degrado degli ecosistemi a causa delle attività umane - tra cui l'agricoltura non sostenibile, l'estrazione mineraria, i pascoli per l’allevamento intensivo e la bonifica dei terreni - e dei cambiamenti climatici. Secondo dati dell’Onu, circa 50 milioni di persone potrebbero essere sfollate entro i prossimi 10 anni a causa di questo fenomeno.

Come porre un freno alla desertificazione

Istituita nel 1994, la Convenzione delle Nazioni unite contro la desertificazione (Unccd) è l'unico accordo internazionale legalmente vincolante che collega ambiente e sviluppo alla gestione sostenibile del territorio. Chi ha aderito alla Convenzione collabora per mantenere e ripristinare la produttività del suolo e per mitigare gli effetti della siccità nelle zone aride in cui si trovano alcuni degli ecosistemi e dei popoli più vulnerabili. Per fermare la desertificazione del pianeta si può procedere in diversi modi: con il rimboschimento e la rigenerazione degli alberi, con una migliore gestione delle risorse idriche (risparmio, raccolta dell'acqua piovana, dissalazione o uso diretto dell'acqua di mare per le piante), arricchimento e fertilizzazione del terreno con particolari tipi di semina.

La situazione in Italia

I cambiamenti climatici, generati anche questi dalle attività dell’uomo, hanno un ruolo determinante nell’intensificarsi dello stress idrico del pianeta. Lo ha ribadito anche il neo ministro dell'Ambiente Sergio Costa in occasione della giornata mondiale indetta dall'Onu: "I cambiamenti climatici e la desertificazione sono interconnessi e ci riguardano molto da vicino", ha detto il ministro, che ha ricordato come "un quinto del nostro Paese è a rischio desertificazione: sicuramente il Sud Italia è particolarmente vulnerabile ma ormai anche il Centro è coinvolto. Siamo in piena emergenza. Infatti non è possibile pensare a una politica di contrasto contro il depauperamento del nostro territorio senza interrogarci complessivamente sulle strategie globali, come Paese Italia e anche nel resto d'Europa", ha proseguito Costa. Tra gli impegni presi dal neo ministro come priorità di governo, "portare avanti il disegno di legge sullo stop al consumo di suolo e quello per la gestione pubblica e sostenibile dell'acqua".

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