Piena convergenza, dopo il caso Aquarius, nel vertice all'Eliseo tra il premier italiano e il presidente francese, in particolare su immigrazione e zona Euro. Sulla nave della Ong: "Ci siamo chiariti". Scontro tra Macron e Salvini sull'asse Italia-Germania-Austria
Va in scena all'Eliseo, nella sala delle Feste, la tregua fra Italia e Francia, dopo la settimana di crisi diplomatica provocata dal caso Aquarius. Sorrisi, toni calorosi fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e "l'amico Emmanuel", che hanno identità di vedute di principio sugli hotspot nei paesi di origine e di transito. Ma anche, sottolineano soprattutto fonti francesi, sulle modifiche alle regole di Dublino.
Clima cambiato
Il clima è cambiato, qualche attrito resta, soprattutto sui temi più bollenti della settimana, le iniziative del ministro dell'Interno Matteo Salvini e la gestione delle emergenze in mare. Se Conte ha rivendicato "piena condivisione" con le mosse di Salvini, Macron ha lanciato la sua stoccata: le decisioni e gli impegni di un Paese vengono assunte "dal capo di stato o dal capo di governo". Un riferimento chiaro del capo dell'Eliseo contro ogni ipotesi di asse dei 'volenterosi', proposto per far fronte alla crisi migratoria dall'Austria con Germania e Italia. "Diffido di queste formule che non ci hanno portato mai tanta fortuna nella storia", ha tuonato Macron mentre Conte si è limitato ad auspicare che un simile asse dovrebbe "abbracciare l'intero arco europeo". Secca la replica di Salvini: “Ci vogliono dare lezioni i francesi, ma io lezioni dal governo francese non ne prendo. In quanto a solidarietà gli italiani non hanno niente da imparare da nessuno. Se oggi a Parigi c'è un presidente del Consiglio italiano senza il cappello in mano è perché ci avete dato fiducia ". Parole critiche nei confronti della Francia erano arrivate dal leader della Lega anche in mattinata: "A Ventimiglia i cinici e gli irresponsabili sono oltre confine”, ha detto il vicepremier facendo riferimento agli aggettivi utilizzati dalla Francia verso l'Italia che avevano acceso lo scontro con l'Eliseo.
I temi dell’incontro
Migranti e riforma dell'eurozona hanno dominato l'incontro, confermato soltanto ieri dopo che i duri scambi verbali fra Parigi e Roma l'avevano messo in forse. Sia Conte sia Macron, soprattutto di fronte alle difficoltà evidenti dell'Europa nel gestire i flussi di migranti, privilegiano l'intervento mirato a non farli partire: "lanceremo iniziative per meglio prevenire questi flussi e avere una migliore risposta umanitaria - ha detto Macron - la risposta comincia non quando i barconi arrivano nelle nostre acque, ma quando quelle donne e uomini sono messi nella condizione di prendere il mare e rischiare la vita". Quindi, "lavorare insieme per una maggiore protezione comune delle nostre frontiere, rafforzare Frontex, per non sempre a carico dei paesi di arrivo". Poi, "progredire su una riforma profonda di Dublino. Il sistema attuale non funziona - ha ammesso il capo dell'Eliseo - non è soddisfacente": si deve lavorare per un meccanismo "adatto, che permetta di raggiungere una reale solidarietà e fare sì che la situazione geografica di un paese non lo metta in una situazione insostenibile". Più deciso Giuseppe Conte: "in Europa nessuno può pensare di restare estraneo e lavarsi le mani rispetto al problema dell'immigrazione. E' il concetto stesso di stato di primo ingresso che va riformato, chi mette piede in Italia mette piede in Europa".
I giorni di tensione
Arrivano poi le domande che bruciano, quelle sulla settimana più lunga nei rapporti recenti fra i due paesi: "ci sono stati giorni un po' turbolenti per il caso Aquarius - ha detto Conte – è stato un momento di particolare tensione per l'Italia. Il nostro primo obiettivo è stato mettere in sicurezza queste persone, affiancare la nave per evitare che le persone fossero in difficoltà, abbiamo offerto il nostro supporto logistico, il personale sanitario, il vettovagliamento, abbiamo gestito momento di difficoltà con la massima concentrazione".
E i duri scambi Roma-Parigi? "Con Macron l'intesa è perfetta - ha tagliato corto Conte - c'è stata una telefonata e un comunicato congiunto con i quali ci siamo chiariti, il fatto che io sia qui è la risposta più eloquente". "Noi - ha aggiunto Macron - non saremo mai dalla parte del tanto peggio e della non cooperazione. Fin quando lavoriamo così, insieme e su soluzioni concrete, andiamo avanti. Ed è la nostra volontà".