Aereo Mh17 abbattuto nel 2014, Australia e Olanda accusano la Russia

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Il ministro degli esteri olandese Stef Blok durante la conferenza stampa in cui l'Olanda ha accusato la Russia dell'abbattimento del Mh17 (Ansa)
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La decisione arriva dopo la conclusione delle indagini che dimostrano che fu un missile russo a colpire il volo in cui morirono 298 persone. Anche la Nato e l’Ue hanno invitato Mosca ad assumersi le proprie responsabilità. Ma il Cremlino respinge ogni accusa

L'Australia e l'Olanda hanno formalmente accusato la Russia per l'abbattimento dell'aereo della Malaysia Airlines (MH17), partito dall'Olanda e diretto a Kuala Lumpur, che esplose nei cieli dell'Ucraina orientale nel luglio 2014: le vittime furono 298. In un comunicato diffuso dopo le conclusioni dell'inchiesta internazionale, secondo la quale il missile che abbatté il volo proveniva dalla base militare della 53esima Brigata missilistica antiaerea a Kursk, in Russia, i due governi hanno diffuso un comunicato in cui affermano che Mosca è "formalmente responsabile" per il "dispiegamento dell'installazione del sistema missilistico".

Accuse anche dalla Nato

"Invito la Russia ad accettare le responsabilità e a cooperare pienamente con tutti gli sforzi per stabilire la responsabilità, in linea con la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2166". Lo ha affermato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Sulla stessa posizione anche l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini, che ha incontrato oggi a Bruxelles il premier ucraino Volodymyr Groysman, al quale ha espresso il pieno sostegno europeo al lavoro del team di investigatori internazionale che stanno indagando sull'abbattimento del volo.

"L'Ue chiede alla Russia di accettare le proprie responsabilità"

"L'Ue chiede alla Russia di accettare le proprie responsabilità e di cooperare in pieno" con gli sforzi volti a fare piena luce sull'abbattimento del MH17. Così Federica Mogherini a nome dell'Unione Europea. "La Squadra investigativa congiunta – ha aggiunto – ha presentato ulteriori risultati della sua indagine indipendente, imparziale, e professionale, concludendo che la batteria dei missili BUK utilizzata per abbattere il volo MH17 apparteneva senza dubbi alle forze armate russe".

Il niet di Mosca

La Russia, però, respinge le accuse e contrattacca: "L'indagine eseguita nei Paesi Bassi non includeva la parte russa benché fosse rappresentata la parte ucraina. Naturalmente, non avendo la possibilità di partecipare a pieno titolo alle indagini la Russia non sa in quale misura ci si possa fidare dei risultati di questo lavoro", ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

"Siamo davanti a una sfiducia assoluta e reciproca"

Peskov, incalzato sul perché la Russia abbia nascosto che la 53esima brigata delle forze armate era stata usata nell'est ucraino, e che forse per questo è stata esclusa dal comitato di indagine internazionale, ha risposto così: "Posso solo dire che siamo davanti a una sfiducia assoluta e reciproca, non posso dire altro poiché non sono in possesso di tutte le informazioni tecniche". Ha quindi sottolineato che la Russia "nega senz'altro" le conclusioni raggiunte dagli investigatori.

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