Giornalista svedese uccisa, ergastolo a inventore sottomarino Nautilus

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La giornalista Kim Wall e l'uomo condannato come suo assassino, Peter Madsen

Peter Madsen è stato ritenuto colpevole di aver ucciso la cronista svedese, Kim Wall, ospite sul mezzo per un reportage. Lui ha sempre detto che la donna era morta per cause naturali, ammettendo però di averne smembrato il corpo, poi ritrovato in Danimarca

Peter Madsen, l'inventore del sottomarino Nautilus, è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della giornalista svedese Kim Wall. I resti della ragazza, che l’uomo aveva invitato sul suo sommergibile per un reportage, furono trovati su una spiaggia vicino a Copenaghen alla fine di agosto, 11 giorni dopo la scomparsa, da un ciclista di passaggio.

Madsen si è sempre proclamato innocente

Peter Madsen ha sempre negato di essere il responsabile del delitto, dichiarando che la donna era morta accidentalmente, per le esalazioni di monossido di carbonio all'interno del sommergibile sulla quale era ospite per realizzare un lavoro giornalistico. L’uomo ha però confessato di essere stato lui a smembrare il corpo della trentenne e di avere cercato di sbarazzarsene gettandolo in mare.

Annunciato ricorso in appello

Alla domanda sul perché abbia fatto a pezzi e occultato il cadavere, Madsen ha risposto: "Non vedo cosa potesse importare. Non era forse morta?". Per la giudice e due giurati le spiegazioni dell'inventore del Nautilus non sono “affidabili" e per lui è stata decisa una condanna all’ergastolo. L’inventore ha già annunciato che ricorrerà in appello.

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