Il social network ha risposto alla lettera di chiarimenti inviata dalla Commissione europea relativa allo scandalo sull'utilizzo dei dati: i vertici del colosso Usa hanno confermato a Bruxelles il coinvolgimento di quasi 3 milioni di persone in Europa
Sono 2,7 milioni le persone in Europa coinvolte nello scandalo sull'utilizzo improprio di dati da parte di Cambridge Analytica. Lo ha confermato Facebook nella sua risposta alla lettera della Commissaria alla Giustizia Vera Jourova, con la quale l'esecutivo Ue chiedeva spiegazioni sul caso.
"Ci saranno altri contatti per ulteriori discussioni"
A commentare la risposta dei vertici Facebook è stato il portavoce della Commissione europea: "Abbiamo ricevuto la risposta di Facebook che ha confermato che i dati di 2,7 milioni di utenti" sono stati utilizzati da Cambridge Analytica. Lo stesso ha poi aggiunto che ci saranno "altri contatti tra Bruxelles e i vertici di Facebook per ulteriori discussioni".
La lettera di Vera Jourova
Lo scorso 26 marzo, la commissaria Ue alla giustizia, Vera Jourova, aveva mandato una lettera dando due settimane di tempo ai vertici di Facebook per chiarire la loro posizione. "La Commissione europea indagherà sul caso dei dati personali condivisi da Facebook, che consideriamo inaccettabile", ha detto ieri il portavoce dell’esecutivo europeo. "I dati resi noti dal colosso americano confermano infatti che utenti europei sono stati coinvolti".
Sono 87 milioni gli account violati in tutto il mondo
Intanto, nei giorni scorsi, erano stati resi noti i dati del numero globale di utenti che sarebbero stati coinvolti dallo scandalo. A darne l’annuncio, un comunicato di Mike Schroepfer, responsabile tecnologico di Facebook: degli 87 milioni di account violati in tutto il mondo, sono più di 70 milioni gli utenti americani coinvolti (81,6%). Secondo i vertici del social, dunque, i dati dei profili personali usati impropriamente per scopi elettorali da Cambridge Analytica sarebbero ben più dei 50 milioni inizialmente stimati. Dopo gli Stati Uniti, i Paesi maggiormente colpiti dal flusso improprio di informazioni sono le Filippine (1,4%), l’Indonesia (1,3%) e, con un milione di utenti, la Gran Bretagna (1,2%). Mentre per quanto riguarda l'Italia sarebbero 214.134.
Zuckerberg: "Il mio è un grave errore, ma resto al comando"
Dopo la pubblicazione del numero di utenti violati negli Stati Uniti e in tutto il mondo, è intervenuto il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg (che testimonierà di fronte alla Commissione dell'Energia e del Commercio della Camera degli Stati Uniti il prossimo l'11 aprile): "È un mio errore", ha detto, ma ha ribadito la sua volontà di restare saldamente al comando di Facebook. "Sono la persona giusta" per guidarlo. Quando stai costruendo qualcosa come Facebook che non ha precedenti nel mondo, ci sono cose che puoi sbagliare. L'importante è imparare dai nostri errori".
Facebook cancella le chat di Zuckerberg
Intanto, il sito Techcrunch.com ha rivelato che Facebook ha rimosso messaggi privati proprio del suo co-fondatore Mark Zuckerberg e di altri dirigenti dalla casella (inbox) di varie persone con cui avevano avuto una chat tramite la piattaforma. Si tratta di una funzione inesistente per tutti gli altri utenti Facebook, che possono solo cancellare i messaggi nella propria casella ma non quelli ricevuti dalle persone con cui si sono scritte. Facebook ha confermato a TechCrunch l'avvenuta rimozione spiegando che alla base ci sarebbero ragioni di sicurezza aziendale. "Dopo che le email di Sony Pictures sono state violate nel 2014 - ha scritto Facebook in una nota - abbiamo fatto una serie di modifiche per proteggere le comunicazioni dei nostri dirigenti. Queste includono il fatto di limitare il periodo di conservazione dei messaggi di Mark su Messenger. Lo abbiamo fatto rispettando i nostri obblighi legali a preservare i messaggi". Facebook non avrebbe però mai comunicato questa decisione né avrebbe avvisato i destinatari delle comunicazioni in questione. Un portavoce dell'azienda ha infine confermato a TechCrunch che gli utenti normali possono solo cancellare i messaggi nella loro casella.