Russiagate, Facebook chiude 270 pagine dell'agenzia russa Ira

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Il Ceo di Facebook e cofondatore della piattaforma, Mark Zuckerberg (Getty)
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Il social network ha disattivato centinaia di profili legati alla Internet research agency, l’agenzia di San Pietroburgo accusata di diffondere fake news. Zuckerberg: "Hanno agito in modo ingannevole cercando di manipolare le persone in Usa, Europa e Russia"

Si apre un nuovo capitolo legato al caso Russiagate: Facebook ha chiuso 270 account di pagine e profili legati alla Internet research agency (Ira), la "fabbrica di troll" russa accusata di aver comprato spazi a pagamento sul social per diffondere fake news e influenzare elezioni straniere. Lo ha reso noto il Ceo Mark Zuckerberg in un post. "Questa agenzia russa ha agito ripetutamente in modo ingannevole e ha cercato di manipolare le persone in Usa, Europa e Russia. Non la vogliamo su Facebook in nessuna parte del mondo", ha spiegato.

"Un network volto a manipolare i cittadini russi"

Gli account chiusi in questa circostanza costituivano "un network volto a manipolare i cittadini russi" e le persone russofone in Ucraina, Azerbaigian e Uzbekistan. L'Ira, nata tre anni fa a San Pietroburgo, ha cominciato a far parlare di sé nell'autunno scorso, quando su Facebook - ma anche su Twitter e Google - è stata scoperta una rete di centinaia di account fasulli e con l'obiettivo di diffondere contenuti divisivi e a influenzare le elezioni presidenziali americane. Da quel momento, sottolinea Zuckerberg, Facebook "ha migliorato le tecniche per impedire agli Stati di interferire in elezioni estere e ha costruito strumenti di intelligenza artificiale più avanzati per rimuovere gli account falsi". Nelle elezioni presidenziali francesi, ad esempio, sono stati rimossi 30mila account fasulli.

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