Kenya, una faglia di 15 chilometri divide la terra a nord di Nairobi

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La faglia divide in due la terra a nord di Nairobi (foto Sky TG24)

Il fenomeno si è verificato lungo la strada tra Mai Mahiu e Narok, in piena Rift Valley. Secondo i geologi quattro paesi del Corno d'Africa si divideranno dal resto del continente tra 50 milioni di anni

Una faglia lunga 15 chilometri divide la terra in Kenya. Il 2 aprile il terreno si è aperto nella regione di Narok, lungo la Rift Valley, nel sud-ovest del Paese.

Una distacco già segnato

L'allargamento della faglia, profonda oltre 15 metri e larga circa 20, sarebbe stato provocato, secondo quanto riportato da National Geographic, dalle piogge abbondanti cadute in questo periodo su tutto il territorio del Kenya. Secondo i geologi, quattro paesi del Corno d'Africa - Somalia e metà Etiopia, Kenya e Tanzania – dovrebbero dividersi dall'Africa per formare un nuovo continente. Un fenomeno che, però, avverrebbe tra 50 milioni di anni, com'è già accaduto in passato per Madagascar e Nuova Zelanda. "La valle ha una storia di attività tettoniche e vulcaniche", ha spiegato il geologo David Adede al giornale locale Daily Nation. "Mentre la spaccatura è rimasta tettonicamente inattiva nel recente passato - ha aggiunto Adede - ci potrebbero essere movimenti profondi all'interno della crosta terrestre, che portano a zone di debolezza che si estendono fino alla superficie".

Case spezzate in due

Le zone di debolezza indicate da Adede formano, nel corso del tempo, linee di faglia e fessure che sono normalmente riempite da ceneri vulcaniche, molto probabilmente dal vicino Monte Longonot. Ad aggravare ulteriormente la situazione sono state le piogge abbondanti, che hanno spazzato via la cenere vulcanica ed esposto quindi le crepe. Tutte le soluzioni messe in campo dalle autorità, attraverso il riempimento delle crepe con cemento, sono temporanee. “Si tratta di un processo geologico che non si può fermare, perché avviene dal profondo della crosta terrestre” ha aggiunto Adede. Dopo l'apertura di lunedì scorso, alcune delle famiglie che vivono vicino alla faglia hanno cominciato a lasciare le proprie case: “Stare qui è come corteggiare la morte”, ha affermato ai media la 72enne Mary Wambui. Lunedì stava cenando con il resto della famiglia quando improvvisamente la terra si è spaccata sotto i loro piedi, tagliando la loro casa in due. Il fenomeno si era verificato una prima volta lo scorso 18 marzo. In quell'occasione Eliud Njororge, un cittadino di Mai Mahiu, stava cenando con la moglie quando ha visto e sentito il 'crack' che ha diviso in due il pavimento di casa e aperto letteralmente una crepa al centro dell'abitazione. Una casa che, adesso, non esiste più: le autorità hanno deciso di demolirla per motivi di sicurezza.

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