Catalogna, Puigdemont arrestato in Germania e portato in cella

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(Foto archivio Ansa)

L'ex presidente della Generalitat è stato fermato dalla polizia tedesca mentre attraversava in auto la frontiera con la Danimarca. Era diretto in Belgio ed è stato portato nel carcere di Neumunster. Il legale: "Estradizione non è inevitabile"

L'ex presidente della Generalitat della Catalogna, Carles Puigdemont, è stato fermato dalla polizia tedesca subito dopo aver superato in auto il confine della Germania. Il leader indipendentista catalano arrivava dalla Danimarca ed era diretto in Belgio, dove vive. Lo polizia tedesca ha confermato che il fermo è legato al nuovo mandato di arresto ed estradizione europeo emesso dall'autorità giudiziaria spagnola con l'accusa di ribellione. Puigdemont, secondo l'agenzia di stampa tedesca Dpa, dopo un passaggio in un commissariato della zona è stato portato nella prigione di Neumunster, nel nord della Germania. Jaume Alonso-Cuevillas, avvocato di Carles Puigdemont, ha detto che la sua estradizione dalla Germania non è "inevitabile" e ha postato su Twitter una foto che lo ritrae in aereo per raggiungere la Germania

Proteste in Spagna: almeno 50 feriti

Contro l'arresto di Puigdemont in Germania, migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona. I manifestanti si sono radunati davanti all'ufficio della Commissione europea con l'obiettivo di raggiungere in corteo il consolato tedesco. Ci sono stati anche momenti di tensione e scontri con la polizia. Tre indipendentisti sono stati arrestati e almeno 52 persone sono rimaste ferite. Proteste e manifestanti in piazza anche a Girona, nel nord della Spagna: Puigdemont è stato sindaco della città prima di diventare, nel 2016, presidente regionale della Catalogna.

Lunedì davanti al giudice, ipotesi richiesta asilo politico

Puigdemont, secondo il quotidiano spagnolo El Pais, dovrà presentarsi domani mattina (lunedì 26 marzo) davanti a un giudice tedesco. In caso il leader indipendentista catalano non si opponga all'arresto, l'estradizione potrebbe avvenire nel giro di 10 giorni. Se invece si opporrà, si aprirà un procedimento giudiziario che potrà durare al massimo 60 giorni, prorogabili a 90. Secondo un altro quotidiano, il tedesco "Kieler Nachrichten" - giornale della città di Kiel, a cui fa capo la procura che deve valutare il mandato d'arresto europeo -, Puigdemont sarebbe pronto a chiedere asilo politico in Germania.

La segnalazione dei servizi segreti di Madrid

L'ex-presidente della Catalogna, spiegano i media della Spagna, è stato fermato dalla polizia tedesca su segnalazione dei servizi segreti di Madrid, che lo avevano localizzato dopo la sua partenza da Helsinki e hanno avvertito Berlino. Il leader catalano è stato bloccato dagli agenti tedeschi circa 30 km dopo avere attraversato la frontiera. "Per quanto riguarda la detenzione di Carles Puigdemont, la procura è in stretto contatto con quella tedesca e con Eurojust per mettere a loro disposizione tutta la documentazione e il materiale necessario per rendere effettivo l'ordine d'arresto europeo", ha dichiarato in un comunicato la procura spagnola.

Tornava dalla Finlandia

Il leader indipendentista catalano stava tornando in Belgio, dove intendeva mettersi "come sempre" a disposizione della locale autorità giudiziaria, dopo essere stato in Finlandia per una conferenza all'Università di Helsinki. Puigdemont aveva lasciato la Finlandia venerdì notte, in seguito al mandato di arresto europeo. Il legale del leader indipendentista ha assicurato che l'ex presidente catalano era "perfettamente consapevole" dei rischi che ha assunto viaggiando in Europa per "internazionalizzare il conflitto" della Catalogna.

Le accuse di ribellione

Il leader indipendentista è stato formalmente incriminato per presunta ribellione e sedizione venerdì, insieme ad altri 24 dirigenti catalani, dal tribunale supremo spagnolo, che ha riattivato l'euro-richiesta di arresto ed estradizione nei suoi confronti e di altre cinque persone che vivono in Europa. Rischia, con gli altri incriminati per ribellione, una condanna fino a 30 anni di carcere per avere portato avanti il progetto politico dell'indipendenza, per l'organizzazione del referendum illegale il primo ottobre scorso e per la proclamazione della repubblica il 27 ottobre. Oltre a Puigdemont, un altro leader indipendentista catalano si appresta a finire in carcere. Si tratta dell'ex consigliera per l'Istruzione Clara Ponsati, anche lei destinataria di un mandato di cattura europeo emesso da Madrid e accusata di ribellione, che vuole consegnarsi alle autorità scozzesi. La donna, ha riferito la polizia locale, "sta trattando" le modalità per costituirsi.

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