Messico, ritrovati i resti di 240 persone nei pressi di Tijuana

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Uno dei "cimiteri" nei pressi di Tijuana in cui lo scorso agosto la polizia messicana ha trovato numerosi corpi di vittime del Cartello di Sinaloa (Foto: Archivio Getty Images)

I corpi delle vittime del Cartello di Sinaloa, il narcogruppo de "el Chapo" Guzmán, sono stati rivenuti in una località chiamata La Gallera. Secondo Fernando Ocegueda Flores, membro di un’associazione di parenti dei desaparecidos, in totale potrebbero essere 650

In una località nei pressi di Tijuana, nell’estremo nordoccidentale del Messico, sono stati trovati i resti di almeno 240 persone. La polizia messicana è riuscita a rintracciare il luogo dopo le indicazioni ricevute da Santiago Meza López, uno dei membri del Cartello di Sinaloa, la narcobanda de "el Chapo" Guzmán. Secondo fonti della Procura, gli uomini ritrovati in località La Gallera probabilmente, dopo essere stati uccisi, sono stati sciolti nell’acido. 

Si potrebbero ritrovare fino a 650 corpi

Fernando Ocegueda Flores, membro dell’Asociación Unidos por los Desaparecidos en Baja California, ha dichiarato alla stampa messicana che la polizia ha trovato alcuni corpi quasi interi, e che, secondo fonti della Procura, il numero totale delle persone occultati a La Gallera potrebbe arrivare fino a 650. Al momento, ha spiegato Ocegueda Flores, sono stati recuperati 170 chilogrammi di resti umani, "principalmente frammenti ossei" che dovranno essere comparati con il Dna dei parenti dei desaparecidos. Il rappresentate dell’associazione da anni è alla ricerca di un figlio scomparso.

"El Pozolero"

Tijuana, si trova nella Baja California, e confina con l’omonimo Stato degli Usa. Nel suo territorio, negli ultimi decenni è stato molto attivo il Cartello di Sinaloa, considerato uno dei più violenti del narcotraffico messicano. Il ritrovamento di questo macabro cimitero è stato possibile grazie alla collaborazione dell’ex membro di spicco dell’organizzazione che, già dopo poco il suo arresto nel 2009, aveva confessato di aver sciolto nell'acido centinaia di corpi di persone avverse al Cartello. A causa di questa sua propensione a miscelare agenti chimici per far sparire i corpi della vittime, negli anni, Santiago Meza López si era guadagnato il soprannome di "El Pozolero", un macabro riferimento al pozole, la tipica zuppa di mais messicana.  

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