Italiani rapiti e uccisi in Libia: arrestati tre militanti Isis
MondoGli uomini sono accusati di sequestro di persona con finalità di terrorismo aggravato dalla morte di due ostaggi. Erano già in carcere a Tripoli per altri reati. Il rapimento dei quattro operai della Bonatti avvenne nel 2015
I tre già in carcere a Tripoli per altri reati
I tre uomini, fra cui c’è anche l’autista del mezzo su cui viaggiavano gli italiani al momento del rapimento, sono accusati di sequestro di persona con finalità di terrorismo aggravato dalla morte di due ostaggi. Si trovavano già in carcere a Tripoli, per altri reati. I militanti hanno confermato che nella vicenda non c'è stato alcun pagamento di riscatto, come si era invece ipotizzato in un primo momento.
Al sequestro avrebbero partecipato altre 10 persone
La svolta alle indagini, coordinate dal pm Sergio Colaiocco e svolte dai carabinieri del Ros, è arrivata anche con l'acquisizione di alcuni atti dell'autorità giudiziaria libica attraverso rogatoria. In base a quanto accertato dalla Procura e dal Ros, alla gestione del sequestro avrebbero preso parte altre dieci persone, tutte identificate ma decedute insieme a Piano e Failla, proprio nel corso del conflitto a fuoco avvenuto il 3 marzo di due anni fa, durante un trasferimento verso un nuovo covo di prigionia. A svolgere il ruolo di basista, in base a quanto si apprende, sarebbe stato l'autista che ha avvisato gli altri due militanti che il 19 luglio del 2015 avrebbe trasportato via terra un gruppo di italiani.
L'indagine sulle responsabilità dei vertici Bonatti
Intanto, il filone sul sequestro viaggia parallelo a quello sulle responsabilità dei vertici della Bonatti. Il procedimento è già davanti al gup e vede imputati per il reato di cooperazione colposa nel delitto doloso quattro componenti del cda e il dirigente in Libia, Dennis Morson. Quest'ultimo ha ottenuto l'ok dalla Procura per patteggiare una pena a un anno e dieci mesi.