Myanmar, nella crisi dei Rohingya 340mila bambini a rischio violenze

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Due giovani Rohingya (Getty Images)

Il nuovo rapporto di Save the Children, World Vision e Plan International denuncia le condizioni dei bambini a sei mesi dall’inizio delle violenze contro la minoranza musulmana

A sei mesi dal 25 agosto 2017, data in occasione della quale ha avuto inizio l'escalation di violenza in Myanmar, un nuovo rapporto denuncia le condizioni dei bambini tra le centinaia di migliaia di membri della minoranza musulmana Rohingya fuggiti in Bangladesh. Uomini violenti in agguato nella foresta, trafficanti di esseri umani che si aggirano nella notte, animali selvatici: sono tra le paure più pressanti, come racconta il rapporto "Childhood Interrupted" pubblicato da Save the Children, World Vision e Plan International in occasione dei sei mesi dall'inizio della crisi. 

Le paure dei bambini

Nel report le tre organizzazioni denunciano le condizioni dei membri più piccoli della comunità Rohingya, che dall'agosto 2017 si è riversata nel vicino Bangladesh per sfuggire alla violenza. Si parla di un esodo di 688mila persone che, dallo stato del Rakhine, ha trovato riparo in fragili tende di plastica negli insediamenti sovraffollati di Cox's Bazar. Più della metà delle persone costrette a scappare ha meno di 18 anni.

In una delle analisi più esaurienti realizzate a oggi sulla vita dei rifugiati nei campi di Cox's Bazar, "Childhood Interrupted", l'Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, denuncia le numerose paure e sfide quotidiane affrontate dai minori, molti dei quali riferiscono di aver assistito, quando ancora in Myanmar, a violenze brutali, all'uccisione di membri della famiglia o alla distruzione delle proprie case, rase al suolo dal fuoco.

Rischio violenze 

Nel rapporto si leggono le storie di 200 minori e 40 madri che, intervistati dalla ong, raccontano le difficoltà quotidiane da affrontare nel campo profughi di Cox's Bazar. Le ragazze hanno detto ai ricercatori di aver paura di usare i bagni del campo per il timore di essere molestate. I bambini hanno riferito anche di essere preoccupati per la sicurezza delle loro tende, che sono fatte di bambù e plastica: "A volte i ladri entrano e rubano le nostre cose e non abbiamo modo di chiudere a chiave la nostra casa", ha detto un ragazzo.

Traffico minori

Tra i principali rischi cui sono esposti i bambini, c'è anche il traffico di minori; sono almeno 28 i casi finora confermati, che hanno avuto luogo nei campi di Cox's Bazar da agosto. Gli operatori umanitari temono che il numero reale sia molto più alto. 

Rapimenti e animali selvatici

Nel rapporto viene evidenziato anche come diversi bambini abbiano raccontato di avere paura anche nel raccogliere la legna da ardere. Ci sono gli "uomini della foresta", dicono, che minacciano e picchiano, e gli animali selvatici come elefanti e serpenti. "Tutti soffrono quando raccolgono legna da ardere, una volta una ragazza è stata violentata quando la raccoglieva di notte", ha ricordato una giovane intervistata. 

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