Corruzione, Transparency: Italia migliora ma ci sono ancora angoli bui

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La percezione della corruzione nella mappa sul sito di Transparency International

L'Indice di percezione della corruzione vede il nostro Paese al 54esimo posto su 180 nel mondo e al 25esimo su 31 su scala europea. Dal 2012 abbiamo scalato 18 posizioni anche grazie all'impegno su appalti e "whistleblower". Difficoltà su politica e settore pubblico

Sulla corruzione l’Italia migliora ma potrebbe fare di più. È quanto emerge dal nuovo Indice di percezione della corruzione (Cpi) di Transparency International, che vede il nostro Paese posizionarsi al 54esimo posto nel mondo su 180, con un incremento di sei posizioni ma "un punteggio tuttavia non ancora pienamente sufficiente di 50 su 100". Su scala europea non siamo più nelle ultimissime posizioni ma rimaniamo comunque venticinquesimi su 31, "lontano dai vertici della classifica". Rimangono i nodi del settore pubblico e della politica.

Italia scala 18 posizioni in 5 anni

Secondo Transparency International dal 2012 l'Italia ha scalato 18 posizioni, di cui 15 da quando è stata creata l'Autorità nazionale anticorruzione: "Un progresso in controtendenza con l'andamento della maggior parte degli altri Paesi a livello globale che faticano a migliorarsi".

Severino, appalti e whistleblower

"Dopo la legge Severino del 2012 sono stati fatti diversi progressi tra cui l'approvazione delle nuove norme sugli appalti, l'introduzione dell'accesso civico generalizzato e, soprattutto, la recente legge a tutela dei whistleblower - ha detto Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia -. Non va neppure trascurato l'importante lavoro svolto da Anac per prevenire il fenomeno e garantire un migliore funzionamento delle amministrazioni pubbliche".

Gli angoli "bui"

Tuttavia, Carnevali sottolinea che "nonostante gli importanti passi avanti compiuti in questi ultimi anni, rimangono ancora diversi angoli bui nel settore pubblico e nella politica, a partire dai finanziamenti a quest'ultima". Secondo il presidente di Transparency "è vero che abbiamo una maggiore trasparenza sul fronte dei finanziamenti ai partiti rispetto al passato, ma ci sono altri soggetti che vengono usati per canalizzare le risorse e che non hanno gli stessi obblighi di trasparenza e rendicontazione, a partire dalle fondazioni e dalle associazioni politiche".

La classifica

In cima all'indice di Transparency International, che ogni anno classifica i Paesi sulla base del livello di corruzione percepita nel settore pubblico, assegnando un punteggio da 0 (molto corrotto) a 100 (per niente corrotto), ci sono anche quest'anno Nuova Zelanda e Danimarca, rispettivamente con 89 e 88 punti, seguite da Finlandia, Norvegia e Svizzera a pari merito con 85. Anche in coda i Paesi sono rimasti invariati, con Sud Sudan (12 punti) e Somalia (9).

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