Aereo russo precipitato, investigatori: "Esplosione dopo lo schianto"

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I soccorritori accorsi sul luogo del disastro, vicino a Mosca (foto Ansa)

Il disastro ha causato la morte di 71 persone. Il comandante del velivolo avrebbe rifiutato la procedura di “de-iceing” prima del decollo. La compagnia lascia a terra i velivoli uguali a quello coinvolto nell'incidente. Ritrovata una scatola nera

"L'aereo Antonov AN-148 precipitato ieri fuori da Mosca non si è spaccato a mezz'aria, ma l'esplosione è avvenuta quando il jet ha colpito il terreno". Lo ha dichiarato la portavoce del Comitato Investigativo russo, Svetlana Petrenko, il giorno dopo l'incidente aereo che è costato la vita a 71 persone che si trovavano a bordo. "È stato accertato che l'aereo era intatto al momento della sua discesa e non si è verificata alcun incendio - ha detto - l'esplosione è avvenuta quando l'aereo ha colpito il suolo". I soccorritori accorsi sul luogo del disastro hanno recuperato la scatola nera e hanno spiegato che "il dispositivo trovato ieri non ha nessuna relazione con i registratori di bordo".

 

Il rifiuto della procedura di “de-icing”

I media locali stanno facendo emergere nuovi particolari sulla tragedia aerea. Secondo il sito di informazione Meduza, il comandante dell'AN-148 della compagnia Saratov Airlines, avrebbe rifiutato la procedura di “de-iceing” prima del decollo, giudicando che le condizioni meteorologiche non erano tali da renderla necessaria. La testata, che cita diversi esperti di aviazione, ha sottolineato che il velivolo Antonov An-148 possiede un sistema autonomo di riscaldamento del corpo esterno dell'aereo e che il mezzo non sarebbe stato in grado di raggiungere la quota di 1800 metri di altezza in presenza di ghiaccio sulle ali. 

Sospesi i velivoli Antonov AN-148

La compagnia Saratov Airlines, per adesso, ha deciso di tenere a terra tutti i velivoli Antonov AN-148 in attesa dei risultati dell'indagine sulle cause dell'incidente. "La direzione di Saratov Airlines ha deciso di sospendere temporaneamente i voli degli AN-148: ci scusiamo per le imminenti modifiche al programma di volo", ha comunicato la compagnia aerea. La Saratov Airlines possiede nella flotta sei aerei AN-148.

Ancora una settimana per ritrovare i corpi

Non sono previsti tempi brevi per il recupero dei corpi delle 71 vittime della sciagura aerea. Le ricerche potrebbero durare una settimana, secondo una stima resa nota dalle autorità russe, secondo quanto riporta Radio Free Europe. "Sul posto si lavora 24 ore al giorno", ha detto il ministro delle Emergenze, Vladimir Puchkov, sottolineando che le operazioni sono ostacolate dalle forti nevicate. Finora, solo due dei 71 corpi sono stati recuperati, ha fatto sapere il ministero. 

Lo schianto

L’AN-148 della compagnia Saratov Airlines si è schiantato l’11 febbraio poco dopo essere decollato dall'aeroporto Domodedovo. Sull’aereo viaggiavano 71 persone (65 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio), nessuno è sopravvissuto. Stando alle prime ricostruzioni, l’aereo è scomparso dai radar subito prima di precipitare vicino al villaggio di Argunovo, nella regione di Mosca. Al momento si vagliano "diverse ipotesi" sulle cause dello schianto, tra cui quelle delle "cattive condizioni meteo, dell'errore umano o del guasto tecnico". Secondo quanto riferito da una fonte vicina all'inchiesta, il pilota avrebbe riportato agli operatori del controllo del traffico aereo un guasto tecnico. L'aereo della Saratov Airlines avrebbe anche pianificato di tentare un atterraggio di emergenza in un aeroporto di Zhukovsky. La portavoce del Comitato Investigativo russo Svetlana Petrenko ha però smentito la notizia: "E' stato stabilito che nessuna segnalazione di malfunzionamenti tecnici è stata lanciata dall'equipaggio dell'aereo". Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato un’inchiesta per far luce sulle cause della tragedia.

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